Nelle sale del piano superiore di Villa Borghi, manca solo il creatore dei quaranta burattini, cosi sapientemente intagliati e dipinti, a sorreggerli sotto il boccascena del teatro Gianduja, mentre litigano, discutono, “se ne danno di santa ragione”: Gualberto Niemen, per una vita, a braccia alzate li muoveva mentre, cambiando voce, seguiva i copioni che aveva composto di persona. In legno di cirmolo, pesanti, richiedono forza per sorreggerli. Lui, allenato fin da bambino, riusciva a rappresentare una commedia, certo con fatica, ma senza darlo a vedere. Le richieste del pubblico numeroso ed entusiasta di un “impossibile spettacolo”cin questi giorni sono state tante ai volontari del Circolo Culturale de Biandronn che per tutto il mese di dicembre e fino all’Epifania, animandola, hanno aperto la collezione dei burattini di Gualberto, nato come artista circense a Tronzano Vercellese nel 1905 da una famiglia che diede presenze incisive nel mondo dello spettacolo, e deceduto a Biandronno nel 2003. La sua fama ha raggiunto livelli nazionali, al punto che la sua casa in via IV novembre era frequentata da scrittori come Guido Ceronetti, da giornalisti, da allievi. L’associazione, a seguito di una convenzione con il comune di Biandronno, provvede alla promozione della collezione che attira un pubblico infantile e adulto, ammirato di fronte a Capitan Bobò, al mago Sabone, alla strega Quercia Cipolla, al brigante Spaccatesta, al principe Cappello, al mago Armidolfolofobil. Solo per citare alcuni burattini, tutti disposti sullo sfondo delle scenografie dipinte dall’artista che aveva sempre sottolineato la completezza delle sue competenze a partire dalla scelta del legno per la costruzione del burattino, alla sua lavorazione con le sgorbie, alla sua colorazione, alla creazione dei costumi. L’associazione, che ha scopi culturali, e a tal fine ha contribuito economicamente alla realizzazione dei quaderni di Biandronno di Luigi Zabattini, ha inoltre provveduto al completamento della collezione con gli strumenti usati dall’artista, a partire dal grande ceppo originario su cui spaccava il legno. Sui tavoli ben disposti si trovano gli oggetti cari all’artista, recuperati con grande attenzione dai volontari dell’associazione, presieduta da Franco Grazioli. Segretaria è Vanessa Mazzocchi, tesoriere Giovanni Laudi, soci Carlo Carcano, Angelo Cattaneo, Giovanni Laudi, Luigi Laudi, Fabrizio Laudi, Ivano Molinari, Roberta Muzzupappa, Pietro Parola, Sara Ghiringhelli, Lucia Malnati, Fausto Maruti, Irmando Tieppo, Rita Campisi, Simone Vinocchi, Dolores Ganna e Umberto Pavanell
Chi volesse visitare la collezione, possibilmente in gruppo, può telefonare a numero 3356437268.
Federica Lucchini