PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI CITTIGLIO, PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UNA VITA IN EQUILIBRIO” DI BRUNO FRANCESCHETTI. IL SINDACO ROSSELLA MAGNANI, I CONSIGLIERI DIMITRI GIUDICI E LUCA SOFFIANTINI, TANTE GIOVANI ATLETE, EX INSEGNANTI, GENITORI E APPASSIONATI DELLA CULTURA SPORTIVA HANNO SEGUITO CON GRANDE ATTENZIONE IL RACCONTO DEL MITICO ALLENATORE DI JURY CHECHI E PER QUATTRO ANNI DELLA NAZIONALE ITALIANA DI GINNASTICA ARTISTICA, ACCOMPAGNATO DAI DUE EX GINNASTI, MAURIZIO PAGANI E FORBES WARWICK, EX DIRETTORE DEL CENTRO AUSTRALIANO DI GAVIRATE.
Un amore in crescendo, quello che ha caratterizzato la vita di un allenatore tra i più conosciuti e apprezzati nel mondo della Ginnastica Artistica, l’uomo che ha saputo allevare e far crescere il più grande ginnasta di tutti i tempi, quel Jury Chechi da Prato, che ha mosso i primi passi, ancora giovanissimo, alla Società di Ginnastica e Scherma di Varese, diventata grazie a Bruno, Centro Federale. Dopo anni di peregrinazioni come atleta di due Olimpiadi, Tokyo 64 e Città del Messico 68, dopo gli studi romani con Franco Menichelli e l’impegno lavorativo a Borgo Prati, dopo essersi diplomato Maestro di Sport, inizia a Varese una delle più belle storie di sport, quella con Jury Chechi, una storia che durerà ventuno anni di silenzi, di sfide, di studio e di programmazioni, d’impegni quotidiani, di manifestazioni sportive vissute nelle palestre di tutto il mondo, contro avversari fortissimi, per mettere a punto il valore individuale e collettivo di una squadra costruita giorno per giorno, con certosina umiltà e pazienza, tra i cedri del Libano del Convitto De Filippi , regno per molti anni di un monsignore che amava lo sport e tutti coloro che lo praticavano. Nel racconto di Bruno la figura di monsignore è molto presente, così come il Collegio da lui guidato, quel De Filippi che ha visto passare il fior fiore dello sport varesino, italiano e mondiale. Dal tono semplice e scorrevole del libro si evince la forza morale di Bruno, la fede in quei valori che due genitori semplici, ma molto attrezzati sul piano umano e caratteriale, hanno saputo trasferire nei figli. Molto significativa è la figura del papà, un genitore che sapeva farsi apprezzare senza il bisogno di alzare la voce, perché l’esempio era la sua forza quotidiana. Con Bruno c’erano Forbes Warwick e Maurizio Pagani, amici fedelissimi, come lui prima atleti, quindi allenatori e poi dirigenti, che hanno messo in evidenza la forza attrattiva di Bruno, sottolineandone le qualità, la straordinaria capacità di saper leggere ogni particolare, con quella puntualità e determinazione che ne hanno contraddistinto l’impegno nel mondo della Ginnastica Artistica mondiale. Dalle parole misurate di Bruno è emersa la forza morale dell’uomo, il suo voler essere sempre sul pezzo, la sua lungimiranza, la capacità di saper vedere sempre un pochino più in là, di non sottovalutare mai niente e nessuno, la sua forza d’animo, che gli ha consentito di superare i muri della vita, ritrovando ogni volta la pace dell’anima. Le giovani atlete presenti in sala hanno seguito con estremo interesse il racconto di Bruno, lo hanno fatto con quella maturità che lascia intravvedere la capacità formativa dello sport, soprattutto quando viene presentato e insegnato da chi lo ha vissuto in pienezza in tutte le sue forme. La presenza tra il pubblico di tanti visi giovani e sorridenti ha creato un clima di grande fiducia e di speranza in tutti coloro che credono nei giovani, nella loro capacità di saper cambiare in meglio un mondo che ha un assoluto bisogno di tutti, dei giovani e delle giovani soprattutto.
Felice Magnani
Video di repertorio