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Nel Parco Pubblico di Cuvio – La Filarmonica Cuviese

 17 Luglio 2022 |  Pippo | |

Sotto la direzione di Claudio Beltrame e in occasione della festa “Madonna del Carmine”.

La Filarmonica Cuviese data la sua nascita al 1839 in base ad una notizia tolta dalla visita pastorale del Vescovo Carlo Romanò effettuata quell’anno quando, alla Canonica, fu “accolto da musici”. In quegli anni si tramanda che allietava le ultime feste dei Litta, feudatari della Valcuvia. Nel 1858 fu riorganizzata in fanfara per volontà di Pasquale Maggi, presidente e sindaco. Il nome originale era ‘Armonia del Mandamento di Cuvio’. Nel 1862 ricevette, con le sue note, il Generale Garibaldi durante una visita al paese.

Nel tempo, fu partecipe ad ogni avvenimento del paese, nei momenti sereni e negli eventi luttuosi. Nel 1905 era presente alla inaugurazione dell’Asilo; nel 1911 alla creazione della nuova parrocchia dei SS. Pietro e Paolo; nel 1914 all’apertura della Tranvia della Valcuvia; nel 1920 all’inaugurazione del monumento ai caduti del paese; nel maggio 1945 a Canonica alla scoperta del cippo in onore dei partigiani caduti nella battaglia di S. Martino; nel 63 all’inaugurazione del sacrario partigiano in vetta.

Nel 1989 festeggiò con un raduno bandistico al Parco Garzonio, il 150°. In occasione del 160°, il maestro Rattaggi compose in suo onore la marcia ‘Anno 2000’.

Da sempre ha coltivato la scuola allievi che gli ha permesso di raggiungere questa venerabile età.

I Maestri passati a noi conosciuti sono: Anacleto Mascioni, Guglielmo Buzzi, Giovanni Fiorino, Spertini di Laveno, Pietro Gilardi, Piero Pelozzi, Emanuele Tavelli, Placido Cazzani, Angelo Massa, Rocca Paolo e l’attuale Claudio Beltrame.

I Presidenti: Pasquale Maggi, Giovanni Maggi, Fortunato Cappia, Giuseppe Sartorio, Virginio Peruggia, Luigi Ferrari, Giovanni Pancera, Luigi Bianchi, Giulio Rossignoli, Erminio Roncari, Carlo Roncari, Osvaldo Miglierini, Camillo Peruggia, Giorgio Roncari, Laura Cazzani e l’attuale Pier Emilio Tenconi. 

Giorgio Roncari è il Presidente onorario.

 Alcuni momenti della serata

 

I LITTA   a cura di Giorgio Roncari

Dei Litta del loro feudo di Valcuvia, del loro palazzo nobile in Cuvio con tanto di raffinato parco abbiamo avuto occasione di scriverne e parlarne più volte. Ora invece vorremmo narrarvi un poco dei Litta dei loro fasti e declini con qualche gustoso pettegolezzo.
 
I Litta, originari di Arluno, furono per secoli una famiglia di grande importanza e potere a Milano. Il casato faceva risalire le sue origini da tale Joannes, detto Litta, auditore nel 1046 presso il tribunale, ossia giudice, per il re di Germania Enrico III. Capostipite storico però è da considerarsi Balzarino de Littis, partigiano, nel sec. XIII, di Otone Visconti nelle lotte coi Della Torre per il dominio di Milano per la qual cosa fu ascritto al patriziato milanese, la nobiltà.
 
Nei secoli successivi i Litta, anche grazie ad un’accurata politica matrimoniale, aumentarono il loro prestigio e soprattutto il patrimonio, furono anche banchieri al tempo degli Sforza. Con gli spagnoli e poi con gli austriaci e anche con Napoleone ebbero feudi, onori e i titoli di Duchi, Conti e Marchesi, nonché Grandi di Spagna e Magnati di Ungheria, Cavallieri di Malta e ambasciatori in Russia annoverando anche un cardinale, Pompeo vescovo di Sabinia. A Milano fecero considerevoli lasciti a favore dell’Ospedale Maggiore, la Ca’ Granda.
 
Nel Settecento a seguito di vari sposalizi si divisero in tre rami: i Litta Visconti Arese, quelli di Cuvio, il ramo principale che ereditò le enormi proprietà dei Visconti Borromeo Arese, eletti, sotto il Regno napoleonico in Italia, Duchi il titolo maggiore dopo principe; i Litta Biumi di Varese che ereditarono l’originale stemma a scacchi oro e neri, rami entrambi estinti; i Litta Modignani un cui discendente adesso produce con successo vodka in Russia.
 
Del ramo Visconti Borromeo Arese più che gli uomini, passarono alle cronache due donne: Eugenia Attendolo Bolognini moglie di Giulio, con residenza signorile a Monza, che fu l’amante del Re Umberto I dal quale ebbe anche un figlio e passata alla storia come ‘la bella Bolognina’; e Paola figlia di Pompeo Litta feudatario di Cuvio e moglie di Giuseppe Castiglioni Stampa, che da giovane aveva soggiornato parecchio a Parigi alla corte di Luigi XV e poi a Londra. Colta e bellissima, tornata a Milano fu l’animatrice di un celebre salotto frequentato da famosi letterati quali Parini che gli dedicherà delle odi, Alfieri, Manzoni e Byron, donna emancipata e tanto affascinante che qualcuno si è provato di immaginare un incontro galante avvenuto in gran segreto nelle stanze di questo palazzo di Cuvio, una notte appassionata nientemeno che con Napoleone.

 

Le foto di alcuni momenti della bellissima serata. Complimenti agli organizzatori.

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