Un’ascia in bronzo perfettamente conservata. Questa è la sorpresa apparsa a Sabrina Luglietti e Paolo Baretti, i due archeologi che, sotto l’egida della Soprintendenza, stanno effettuando ricerche subacquee nella palafitta denominata “Ponti“, in territorio di Cazzago.
«Dopo la meraviglia che ci ha presi – spiegano- stiamo effettuando lo studio del manufatto che è coevo ai pali finora analizzati, cioé risale a 1500 anni prima di Cristo».
E’ stato dunque un inizio fruttuoso di una campagna che ha la finalità di indagare e fare rilievi nel settore 2 e 3 dell’area. «L’anno scorso – afferma Luglietti- abbiamo posizionato sul fondo una griglia di 6 metri per 4 nel settore 1 in cui sono stati mappati 46 pali di quercia. Di questi, 20 sono stati sottoposti ad un’analisi dendocronologica che ci ha restituito la loro età risalente al 1555 e al 1554 avanti Cristo. Inoltre abbiamo individuato porzioni di strutture abitative in una piccola zona sulle quali quest’anno effettuiamo un’indagine per far luce sulla loro storia. Nel frattempo abbiamo posizionato le griglie negli altri due settori, individuando un centinaio di pali, parte dei quali, come nel settore 1, saranno al vaglio del carbonio 14 per identificare la loro età».
Proseguono dunque le ricerche sotto l’acqua, finanziate dalla Regione, dal Comune, dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, dirette da Daniela Patrizia Locatelli, funzionaria della Soprintendenza. La palafitta, fino a due anni fa poco conosciuta, ora comincia a svelarsi. Così in quell’insenatura del lago che i cazzaghesi chiamano “volta d’amore” e nella quale si notano le boe che circoscrivono l’area analizzata, quei pali, finora rimasti in silenzio, ora stanno rivelando la loro età.
La palafitta era stata individuata dall’abate Antonio Stoppani nel 1863 e studiata in seguito dallo scienziato Innocenzio Regazzoni e dalla famiglia Ponti, da cui prende il nome, proprietaria del lago dal 1865. Perché possano essere ben conosciuti i recenti interventi sono stati posti due pannelli illustrativi: uno all’imbocco del pontile, l’altro si raggiunge percorrendo una stradina, sistemata dall’amministrazione comunale, che conduce alla riva di fronte alla “volta d’amore.”
«Queste ricerche non possono che riempirci d’orgoglio – spiega il sindaco Emilio Magni- Siamo un paese che ha una lunghissima storia alle spalle. Ora la finalità è che la palafitta venga associata al sito Unesco che comprende le palafitte di Bodio Lomnago e quella dell’isolino Virginia».
Depliant della palafitta sono stati distribuiti in occasione della giornata del Fai che ha interessato le ghiacciaie, la casa del pescatore e la barca “rierun“, per la pesca collettiva.
Luglietti volge l’attenzione anche alla palafitta Keller-Gaggio, in territorio di Galliate Lombardo, nella quale nel maggio scorso sono iniziate le prime ricognizioni subacquee per individuare la sua estensione. I risultati delle analisi dendocronologiche dei pali hanno svelato la loro età: 1552/1553 a. C..
Federica Lucchini