BESOZZO SERATA MIGRANTI
“Una straordinaria avventura missionaria: il fenomeno dell’attuale migrazione merita il meglio delle nostre riflessioni”. Le parole di don Roberto Davanzo, direttore della Caritas diocesana, dopo l’introduzione del decano, don Carlo Manfredi, e del parroco di Besozzo, don Sergio Vegetti, in sala Duse durante l’incontro “Migranti e rifugiati ci interpellano”, organizzato dal decanato, hanno condotto i tanti presenti in sala in un percorso dove l’accento è stato posto sulla “necessità che le conflittualità devono essere superate, in una ricerca di un linguaggio comune, di fronte ad un dato ineludibile”. E perché l’ospitalità diventi un valore è necessario che entri a far parte del tessuto della comunità, spalmando la sua presenza in diverse realtà, in modo che “assuma i tratti di un volto con cui relazionarsi. In questo modo le persone diventano una storia, smettono di diventare motivo di preoccupazione, ci permettono di aprire le nostre finestre, interrogandoci sulle loro provenienze e confrontandoci”. L’obiettivo ultimo è “che stiano in piedi con le proprie gambe e che entrino a far parte di una comunità innamorata del bene comune. Va riscritta una cultura coniugandone due. Toccare la pelle di Dio – ha terminato don Davanzo – è toccare la carne dei poveri”.
“L’accoglienza deve riempirsi di contenuti – ha evidenziato Riccardo De Facci, presidente della Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” che opera con i migranti a Besozzo, di cui cinque erano presenti in sala – e restituisce sicurezza sul territorio. Deve essere realizzata su un modello che permetta di assaporare il bello di essere degli occidentali e che costruisca responsabilità. Per questo, il coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza ha stilato un codice della buona accoglienza. Accoglienza fa rima con accompagnamento sociale, con un monitoraggio continuo in una costruzione di reti”.
“A Besozzo l’accoglienza ha un valore civile e religioso che ci permette di rendere realistico un sogno”, ha sottolineato don Sergio, ricordando anche la figura di santa Giuseppina Bakita, che è vissuta per alcuni anni a Besozzo e che ricordava lo stupore dei bambini di fronte al colore del suo volto che lei faceva volentieri toccare. Questo percorso chiede continuità”.
“Per la mia amministrazione il punto di vista amministrativo e umano coincidono. Dobbiamo essere responsabili e aiutare le persone che chiedono aiuto – ha spiegato il sindaco Riccardo Del Torchio – Abbiamo lavorato in sinergia con la parrocchia nella strutturazione dell’accoglienza con un progetto ambizioso che vede la partecipazione delle belle realtà del territorio e che vuole far sentire questi ragazzi a casa. Una mano tesa va stretta: se il mondo è fatto di persone diverse, una persona che chiede aiuto è uguale agli altri”.
Federica Lucchini
CARAVATE PETIZIONE
“Quello che verrà realizzato a Caravate non sarà solo un articolato progetto di accoglienza di profughi e migranti che la Prefettura di Varese ha in programma d’inviare nella zona, ma anche una preziosa risorsa per rispondere ad alcune situazioni di bisogno del territorio come uno spazio di accoglienza di padri separati e un Centro di Ascolto”. La comunicazione diffusa ieri amplia l’area d’azione del progetto che la Caritas diocesana di Como attuerà nella realtà di Villa Letizia. Illustra lo svolgimento della riunione del 10 gennaio alla presenza dei parroci (don Daniele Maola, don Silvio Bellinello e don Silvio Bernasconi)che hanno presentato tale progetto a Giampiero Ballardin, sindaco di Brenta, a Davide Matera, sindaco di Caravate, a Fabrizio Anzani di Cittiglio e a Samuel Lucchini di Gemonio, alcuni dei quali intervenuti con gli assessori ai servizi sociali. “Una riunione quella di domenica particolarmente proficua e interessante – commenta il comunicato stampa – che ha portato alla decisione unanime di prevedere periodici confronti nel corso dello sviluppo del progetto di Villa Letizia”. Intanto domani, giovedì 14 gennaio alle ore 21 presso il salone dell’oratorio si terrà un incontro di vicariato sull’accoglienza dei migranti a Villa Letizia. E’ un momento aperto a tutti, in cui saranno presenti il diacono Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como, e Marco Rigamonti, presidente della cooperativa Agrisol che illustreranno il progetto accoglienza in Villa Letizia e risponderanno alle domande dei presenti, in modo di fornire il meglio delle informazioni sul tema.
Domenica 17 gennaio dalle ore 9,30 sarà nuovamente attiva Forza Nuova in piazza Garibaldi con un gazebo di propaganda orientato alla diffusione del progetto/petizione popolare #CARAVATEAICARAVATESI: NO AI CLANDESTINI IN VILLA LETIZIA!
Federica Lucchini