La celebrazione del ricordo, con la poeticità di Maria Elena Danelli e Gaetano Blaiotta, le due anime della casa editrice valcuviana Gaele, è il filo conduttore della mostra d’arte contemporanea “L’altro lato del vento” che, presentata da Marcello Soro, verrà inaugurata alla galleria “Il Laboratorio” di via del Moro 49 a Trastevere Roma il 9 maggio alle ore 19. Ci vogliono artisti particolari come loro, capaci di cogliere da un dettaglio una ispirazione che apre porte su porte, per creare opere che ci conducono a guardare dentro noi stessi. Come è successo ai due protagonisti: con le loro installazioni sono partiti da vissuti, hanno scandagliato la loro esperienza e la memoria è diventata materia fertile per riportare, vivi, attimi lontani, in ordine, vicini, in questo tempo unico che è il presente. E la vita scorre attraverso momenti infinitesimali, ma fissati lì per dirci che siamo stati, che siamo. L’incipit di questo percorso a due è partito con la visione del film postumo di Orson Welles “L’altra faccia del vento” creato dal cameraman che l’ha seguito in tutta la sua vita artistica, riprendendolo anche nei momenti della sua vita privata, negli atti apparentemente senza storia, che assumono valore a posteriori. Raccolte tutte queste preziosità, ha creato il collage della sua vita. Autentico, palpabile, di uomo nella sua quotidianità. “Una folgorazione, una storia ricca di spunti, suggestioni, ispirazioni -affermano i due artisti- che poteva essere relegata nelle pellicole o nei proiettori super8, in qualche polveroso scaffale, ma che con un gesto d’amore viene riportata alla luce e si svela”. Da una parte il film, dall’altra parte un biglietto emerso (un caso?) da un luogo impensato della cucina di Maria Elena che l’ha riportata ai suoi sedici anni. Ed è nato uno tsunami dell’anima, ricordi su ricordi. Per arginarlo non ha usato le pellicole, non è una regista, ma una artista della carta. Sono nate piccole preziosità, utilizzando i biglietti (conservati da una vita con grande cura) scritti dai genitori (“Mangiala tutta. E’ buona la minestra” l’aveva avvertita la mamma un giorno, deponendo una nota su un piatto capovolto”). Piegati, valorizzati costituiscono il mosaico della sua vita, racchiusa in quei librini che connotano la casa editrice. Sarà possibile ammirali su una installazione distinta da quella di Gaetano nella cui realizzazione c’è l’anima della madre e del mai dimenticato Pier Paolo Pasolini. Una fusione scaturita dal ritrovamento di un vecchio Vangelo secondo Matteo -uno di quegli oggetti piccoli-preziosi scrigni della memoria- che la mamma aveva in mano tutti i giorni, come parte di lei. Gaetano vi ha apposto il proprio essere con composizioni che portano la sua firma, la sua mistica. In mezzo ai due, il loro mentore, Alberto Casiraghy, editore della Pulcinoelefante, che sui 61 esemplari del catalogo manufatto, scrive un inno alla loro amicizia: “Elena e Gaetano sono figli dei sogni e del vento e dei torrenti inquieti. Le più belle storie le scrivono quando ascoltano la LIBERTA’ del loro destino”. Aggiunge: “Ci sono segreti che incendiano vite intere”. Il catalogo è corredato da due opere su carta originali dei due autori, contenute in ciascuno di esse. La mostra verrà iniziata l’8 maggio e si concluderà il 14 maggio. Successivamente sarà allestita alla Location Camponovo di Varese per tutto il mese di settembre. Così ce la potremo gustare.
Federica Lucchini