Incoraggianti i risultati del monitoraggio, effettuato dai tecnici incaricati dall’amministrazione provinciale, sulle strutture realizzate per favorire il passaggio della fauna selvatica: i sottopassi, i passaggi lungo i corsi d’acqua vengono utilizzati costantemente dalle silvilago o minilepre, dallo scoiattolo rosso, dalla volpe, dal tasso e dal cinghiale. “In particolare -rilevano gli esperti naturalisti- in quelle meno disturbate dalla presenza dell’uomo e collocate in contesti che hanno maggiormente conservato il loro grado di naturalità si è registrato un importante flusso faunistico con una media di cinque passaggi di fauna selvatica ogni notte”. Nell’ambito dell’attuazione del progetto Life “Trans Insubria Bionet – TIB”, che ha come capofila la Provincia, partner la Lipu e la Regione ed è finanziato dalla Commissione Europea Programma Life e da Fondazione Cariplo, si è migliorato e salvaguardato il corridoio ecologico tra il Campo dei Fiori e la valle del Ticino, anello essenziale del più ampio corridoio che connette le Alpi agli Appennini. Successo hanno avuto, dunque, le numerose azioni concrete di diversa tipologia e funzionalità, calate in questo conteso, per la conservazione di mammiferi di piccole e medie dimensioni, anfibi, rettili. La fauna selvatica ha potuto muoversi in condizioni di assoluta sicurezza rispetto al traffico dei veicoli, aumentando così anche la sicurezza degli automobilisti. A distanza di 5 anni dalla fine di questo progetto, la Provincia ha predisposto un piano di monitoraggio, effettuato con diverse metodologie, che nell’arco di un anno consente di verificare e confermare l’uso delle opere realizzate da parte della fauna selvatica. Si articola in quattro sessioni stagionali, i cui primi risultati sui mammiferi, evidenziati l’inverno scorso, sono arrivati ora, testimoniando quanto fosse sentita dalla fauna l’esigenza di spostamento lungo il corridoio ecologico. Il monitoraggio degli anfibi è attualmente in corso, mentre nel corso dell’anno verranno monitorati anche i mammiferi, l’avifauna, e due specie di piante esotiche invasive (la Ludwigia e il Fiore di Loto). Le opere realizzate dal progetto Tib sono distribuite lungo tutto il corridoio ecologico e ne migliorano l’efficienza. I sottopassi per gli anfibi e le pozze per la loro riproduzione, realizzate con l’utilizzo di teli impermeabili, ricoperti di materiale ghiaioso e di piccoli rami con funzione di supporto per la deposizione delle uova, sono localizzati a Brinzio, Valganna, Castello Cabiaglio, Biandronno, Lentate, Schiranna, Daverio, Brebbia, Vergiate, mentre i passaggi faunistici lungo i corsi d’acqua come il Bardello, il torrente Valle Luna, il rio Boschetti a Barasso, l’Acquanegra e il Rio di Cocquio Trevisago.
Federica Lucchini