Oggetto: la cintura di papà
Data: 02/04/13 11:30
Cara Barbara e cari amici buona Pasqua. Da questo piccolo “fazzoletto” di mondo che è la mia nuova casa nella savana di Bomoanga un abbraccio riconoscente e fraterno a tutti voi. Guardandomi un po’ alle spalle per “vedere” il tempo che ho già vissuto qui in Niger comprendo quanto il Signore Gesù mi aiuti a vivere la Pasqua d’ogni giorno: il mio cammino di conversione al dono immenso della dignità dell’altro e in particolare del più povero. Gesù l’ha testimoniata dall’alto della sua croce e a me come sacerdote è data ogni giorno di contemplarla e di donarla a tutti nella celebrazione della messa: “ questo è il mio corpo che è dato per voi e per tutti …” . Certo che ogni celebrazione non vuole esaurirsi in un rito, ma vuole “nutrirmi” per farmi e farci diventare missionari del Suo amore misericordioso e totale per tutti. Un ragazzino, un po’ birichino, ieri ha combinato un piccolo guaio alla casa dell’accoglienza Card. C.M. Martini. Nella sua vivacità e probabilmente anche nella sua voglia di prendere qualche cosa ha rotto una serratura. E’ stato scoperto perché la porta della serratura scassinata mentre si era introdotto nel magazzino gli si è chiusa alle sue spalle e non gli permetteva più di “scappare”. Piangendo ha cominciato a chiamare aiuto. Era la pausa del mezzogiorno e nessuno lo sentiva e le ragazze del foyer erano a pranzo in diverse famiglie. Solo dopo un po’ di tempo, il suo nonno, che lo cercava, avendolo inviato per delle commissioni, passando di lì sente le sue grida e … finalmente è libero ma, come d’abitudine da queste parti, anche, subito dopo, pieno di botte. Nel pomeriggio mi raccontano l’episodio che mi ha fatto molto male da una parte perché un bambino stava imparando un “mestiere molto triste”, ma così diffuso a tanti livelli nel mondo e dall’altra perché ancora una volta al male si è risposto con il far male. Questa mattina all’omelia ho voluto così richiamare al nostro cuore, per la nostra vita, senza alludere all’episodio del bimbo, lo stile di Dio che poco sopra ho espresso. Abbiamo ringraziato del dono della fede che giorno per giorno ci guida ad avere sempre “occhi nuovi” su noi stessi e sul prossimo. Da qualche giorno ho vissuto l’anniversario della “salita al cielo” del mio papà. Sono già quattro anni. Di lui conservo una sua cintura che utilizzo quotidianamente qui in Niger. Mi piace al mattino toccarla con la consapevolezza che è la cintura di papà. Mi è preziosa perché, oltre al valore del ricordo tangibile, mi ricorda all’inizio di tutte le mie giornate, come una preghiera non di parole ma del cuore, che basta poco per “tener su la vita”. Il valore della cintura di papà infatti non sta nella bellezza, ma nel servizio che mi offre e che mi ricorda della vita del papà. Penso proprio che la fede in Gesù è un vero e proprio “servizio” alla mia vita quotidiana. In essa mi oriento, comprendo un po’ meglio il mio prossimo e .. in una parola “mi tiene su”. Lasciamo che la fede in Gesù ci tenga sempre su in modo particolare quando, per tanti motivi personali, comunitari ecc … si “cala un po’”. Con affetto a tutti voi e buona Pasqua don Hervé
La nuova casa della savana dove ho cominciato a vivere per tre giorni alla settimana perché la prudenza mi chiede di non esagerare