Non si conosce ancora la data delle esequie di Michelangelo Facchin, 81 anni, presidente della filarmonica di Biandronno, deceduto ieri, in seguito al covid. Ma il dolore per Biandronno è grande. Il suo corno francese, o all’occasione la grancassa e i piatti rappresentavano sì gli strumenti con i quali era presente in diverse realtà musicali della zona dove era apprezzato, ma soprattutto costituivano il tramite per far vivere l’anima della sua comunità. Per questo ideò la banda, fondata nel 1983, di cui è stato presidente dal 1999. Una realtà sempre viva grazie ai continui stimoli che continuava a proporre anche a favore delle giovani leve (molto frequentata negli anni la scuola di musica, appendice della filarmonica). L’organizzazione dei tanti concerti, anche in altre parti d’Italia e all’estero, lo vedevano sempre animatore entusiasta, soddisfatto dei risultati ottenuti senza mai apparire. Infaticabile, guardava ai risultati: si considerava un semplice operatore, ma che operatore! Con le mani d’oro, che sapevano trattare nel suo negozio gli orologi con la finezza dell’artista, e il legno con un abilità sorprendente. E con una testa da cui uscivano tante idee per organizzare nuove esperienze per la sua banda che si portava dietro buona parte della comunità. E con quella umanità che gli ha permesso di considerare il suo paese d’adozione, dopo il suo arrivo a Biandronno 54 anni fa, proveniente da Samarate (era di origine vicentina), un luogo dove dare il meglio di sé al servizio del paese.
Federica Lucchini
Un breve video tratto da un video di Gionni Bello