Non si tratta solo di unire l’argilla, impastata con l’acqua, a strati di mozziconi, ma di sensibilizzare le coscienze a non sporcare. Ha anche una valenza solidale quel mattone, creato dall’artista Marco Corrado Giubilini e contenente quei materiali che i fumatori non sanno dove gettare: insegnare come realizzarlo autonomamente, indipendentemente dal bussiness dell’edilizia, a vantaggio delle famiglie poco abbienti. Per ora ne ha prodotti tre prototipi che sarà possibile ammirare a partire dalle ore 11 di sabato 10 febbraio, nell’ambito della mostra, a cui partecipano 13 artisti, intitolata “L’uomo nuovo” presso il museo Perabò di Cerro. “Non sono inerenti il tema della mostra – spiega – ma offrirò l’opportunità di ammirarli, così i visitatori possano rendersi conto di come vengono costruiti: inizialmente si dà origine alla barbottina (miscela di argilla e acqua), se ne deposita un primo strato in uno stampo di gesso (materiale che assorbe l’umidità) della misura desiderata. Successivamente si fissano i mozziconi alla distanza di un centimetro uno dall’altro e si prosegue alternando gli strati”. Per la ditta Cassani di Besozzo che produce impianti per mattonelle, Giubilini ha girato il mondo: dal mese di luglio dello scorso anno è in cassa integrazione e nell’attesa di riprendere il lavoro si dedica a creazioni artistiche nel suo laboratorio di Laveno: “Per me questa parentesi dal lavoro ha rappresentato un periodo fecondo, un tempo all’insegna della creatività per portare avanti un percorso di bene, all’insegna della mia lunga esperienza spirituale. Lo spunto per creare il mattone mi è stato offerto quando ho ripreso a fumare; non sapevo dove buttare i mozziconi e mi sono chiesto: “Possibile che non ci sia un modo per riciclarli?”. Così la mia ricerca è iniziata su Internet ed ho scoperto, in base ad analisi chimiche effettuate, che un mozzicone cotto nel mattone non crea dispersioni nocive nell’aria. Lo dimostra l’esperienza di Toronto, prima e finora unica città al mondo che ha realizzato costruzioni utilizzando i mattoni con i mozziconi”. Questo suo “punto di partenza”, come lo definisce, rappresenta l’inizio di un progetto più ampio che ha come finalità la costruzione di una casa prefabbricata in laboratorio.
Federica Lucchini