Cento papà in uno
È il tuo rito del mattino. Arrivano i giornali, da sempre La Prealpina e il Corriere, lisci, gli inserti non sono giornali, ma cose inutili. I tuoi gesti sono lenti e misurati, levi gli occhiali dall’astuccio, apri le stanghette e li infili, un po’ bassi sul naso. Fatichi un poco a tenere in alto i fogli, ti pieghi di tre quarti e incominci dalle pagine di sport, prima il Corriere, naturalmente, per nobiltà di accesso.
Poca politica, uno sguardo veloce all’economia e alla cronaca. La passione è la Juventus, se si parla della squadra, quando salgo da te a ritirare i giornali nomini chi speri che arrivi, l’Allegri ritornato e il Ronaldo che non se ne vuole andare. La Prealpina richiede meno tempo, bastano e avanzano la cronaca varesina e i morti, se c’è qualche mio articolo non manchi di segnalarmelo. Un tempo li evidenziavi con il marker giallo, qualcuno lo ritagliavi.
Da quasi un secolo hai visto in quelle pagine il mondo trasformarsi, immagazzinando notizie su notizie, il fascismo, l’avvento della guerra, l’atomica, lo sbarco sulla Luna, il Varese in serie A, il Mundial dell’82, l’attentato alle Twin Towers, il clima modificato dalle scelleratezze umane, papi e presidenti in successione, anni di piombo e di cartapesta, la decadenza civile e la nostra Juventus che non riesce a vincere la Champions League.
Ogni tanto scuoti la testa e dici che il mondo non ti piace, non è più quello di una volta, ma vai avanti a leggere ogni giorno di nuove tasse da pagare, rincari di bollette e conoscenti che se ne vanno, meno fortunati di te, giovani di novant’anni stroncati dal covid o dal peso della vecchiaia. Fino all’anno scorso, sul bracciolo del divano ti faceva compagnia lo Scoiattolo, la micia dall’espressione umana, la tua ombra giorno e notte, poi un sarcoma se l’è portata via a 17 anni, hai pianto, per la prima volta da che ti conosco. Sei andato sulla sua tomba, in giardino, e hai deposto delle piccole margherite colte nel prato. È stata l’ultima volta che hai sceso le scale, come nel 2014 per l’ultima volta guidasti la tua BMW 316 ormai d’epoca, per andare a Biandronno al funerale dell’amico più caro, il maìster Masciadra. A 93 anni.
Finché hai potuto sei tornato a Biandronno e al campo di Cassinetta, il tuo frutteto, messo giù quando andasti in pensione, nel 1978. Portavi a casa uva americana, kiwi, prugne e ciliegie, qualche ortaggio, e gli occhi ti si illuminavano, per la tanta gioia di aver colto i prodotti della tua terra, terra di lago e di fatica.
Cerchiamo di andare avanti –mi dici ogni tanto, quando mi vedi disperato- tante cose non mi piacciono più, però cosa vuoi fare, siamo qui ancora. Passo passo, pagina dopo pagina, sono arrivati i 100, purtroppo da seduto, ma lo spirito rimane vivo e i giornali arrivano come ogni mattina, alle 8, una miccia potente per accendere ancora la curiosità e far girare per un po’ le lancette di un tempo che si allunga sempre di più.
Quante cose hai portato a casa, papà, le piante del giardino, gli elettrodomestici per la cucina, i regali per la mamma, le tartarughe, le figurine per noi bambini, le macchine nuove, anche i giornali, che finché ce l’hai fatta andavi a comperare all’edicola dell’Anna e dell’Augusto, sul ponte della ferrovia. Adesso a casa conservi i tuoi ricordi, tutto l’affetto regalato a noi figli, l’aiuto grande che mi hai sempre dato e ancora mi dai, facendomi galleggiare in un mondo che non amo e grazie a te riesco a sopportare con le mie passioni.
Ora i ruoli si sono capovolti, io sono un po’ padre e tu figlio, ma è la legge della vita, si torna da dove si è partiti, ma siamo ancora padre e figlio quando tifiamo insieme per la nostra squadra, mangiamo il gelato agli stessi gusti, pistacchio e nocciola, mi dici come cucinare i filetti di pesce persico o di comperarti la frutta buona dall’Eugenio.
I giornali, adesso, te li porto su io, tutte le mattine alle 8, quando l’Andrea li lascia davanti al portone del garage. La Prealpina e il Corriere del 22 settembre 2021 li terrò per sempre cari, assieme alle mie collezioni. Naturalmente, me li dovrai restituire con l’autografo!
Con grande affetto, Mario
Dall’ultimo numero della rivista Menta e Rosmarino
LEsposizione-Varesina-del-1886
