Il dott. Mario Ballarin per molti anni Sindaco di Cocquio Trevisago nel mese di Giugno 2020 ha presentato le dimissioni da Consigliere Comunale di minoranza e prossimamente per raggiunti limiti di età lascerà l’incarico di medico di base .
Il direttore e la redazione esprimono gratitudine al dott. Ballarin per l’impegno professionale e istituzionale nei confronti della cittadinanza e per l’attenzione manifestata alla rivista.
A questo proposito riportiamo parte del suo intervento a Villa Ida durante una presentazione della rivista.
Nato otto anni fa da un’idea innovativa del Prof. Alberto Palazzi, indubbiamente Menta e Rosmarino ha costituito una grande sfida sia per l’idea di produrre un giornale locale, sia per l’ambizione, ancora più rischiosa, di fare un giornale a prevalente contenuto culturale. [..] Nella scelta delle immagini e nella composizione grafica, perché il contenuto è importante, ma anche l’occhio vuole la sua parte, Menta e Rosmarino è stata una piacevolissima sorpresa che periodicamente si rinnovava, e molte persone hanno riscoperto, o scoperto per la prima volta, storie interessanti del proprio paese, poesie e brani letterari dimenticati, ritratti di personaggi particolari.
Una riscoperta delle radici e della comunità locale, come dice l’editoriale del primo numero, tanto più necessarie in un periodo di spaesamento e di incertezza. Ebbene, la sfida è stata pienamente vinta, e la conferma indiretta veniva nei giorni immediatamente successivi alla divulgazione del giornale quando tutti, chi più chi meno, discutevano e commentavano ciò che era uscito su Menta e Rosmarino.
Ora Menta e Rosmarino è cambiato: si presenta sotto forma di rivista, patinata e con la stessa cura estetica e la stessa attenzione per i dettagli, e forse anche maggiore dato che il tipo di carta utilizzata esalta il valore delle immagini, si presenta con maggiori contenuti e con collaboratori più numerosi e molto prestigiosi. [..] Personalmente ritengo sia una strategia particolarmente azzeccata, poiché la comunità locale, il comune sentire che Menta e Rosmarino registra, travalica decisamente i confini dei comuni, andando a disegnare una zona molto più ampia tra le valli e il Lago di Varese. [..].
A Palazzi e a tutto il suo staff va il mio personale “in bocca al lupo” e quello dell’amministrazione tutta per un successo strepitoso, con un pizzico d’orgoglio come cittadini di Cocquio perché saremo ricordati come la “culla” del famoso Menta e Rosmarino.
Buon divertimento e buona serata a tutti. Mario Ballarin
Intervista di Alberto Palazzi al sindaco Mario Ballarin – Luglio 1994 – dall’Informatore comunale “Corre voce”.
Alle ultime elezioni ha stravinto dando una sonora batosta a tutti gli altri candidati. Una persona su due l’ha voluto sindaco; come si spiega tanto successo? Si spiega in quanto è giovane, è benvoluto e rappresenta un nuovo modello di amministratore. Ma chi è il sindaco Ballarin?
Non è un politico e credo proprio che non lo diventerà mai. Ma è un galantuomo e credo proprio che lo resterà.
Del politico non ha proprio nulla: gli mancano vizi e virtù. Non ha l’arte sottile di insinuare e di imporsi, non ha la dialettica, non ha la sfacciataggine e l’opportunismo, non ha l’ingratitudine, il cinismo, non pratica il culto della popolarità. Del galantuomo ha tutto: l’onestà, il senso del dovere e la coscienza professionale.
Come tutti sanno è anche medico (anche commissario U.S.S.L.) e cosa gli è saltato in mente di fare anche il Sindaco lo sa solo il Padreterno. Anche perché è già impegnato con non poche attività: è allenatore della “Pallavolo Caldana”, cacciatore accanito, pescatore, cicloturista, poi pratica il tennis, poi revisore dei Conti della Cooperativa di Caldana, consigliere della Società Operaia…
Che dire ancora? Ama la buona tavola (e si vede) e purtroppo anche la Juventus.
Fare il sindaco, ma chi te l’ha fatto fare?
Solo l’amore per il mio paese.
Ti aspettavi tante beghe? Tante gatte da pelare?
No, ma dopo un po’ ci si abitua.
Con tutti gli impegni che hai, non temi di essere costretto inevitabilmente a trascurare i tuoi pazienti?
No, fino ad ora sono riuscito a mantenere l’impegno sia in comune che nella mia professione. Anzi: aprirò a luglio uno studio nuovo nella frazione Torre con un orario di ambulatorio che andrà ad aggiungersi a quello esistente.
Chi è il dottor Ballarin? Un crociato, un ambizioso, uno che ama buttarsi a capofitto nelle cose o che altro?
Un ingenuo che credeva fosse più facile fare il sindaco e che bastasse essere onesto e giusto per non avere grane.
Hai mai avuto tessere di partito?
No, non ne ho mai avute e credo che mai ne avrò. Non mi piace essere un numero e subire disposizioni dall’alto.
Qualcuno insinua che alle ultime elezioni, salendo sul carro della Lega, sei corso in soccorso del vincitore …
Questo non lo potrà mai dimostrare nessuno. Posso solo ricordarti che in realtà abbastanza vicino alla nostra, quali ad esempio Leggiuno, Cittiglio, Brenta, Luino e altre ancora la Lega il 6 giugno del 1993 non ha vinto.
Quanto tu devi alla Lega per il successo e quanto la lega deve a te?
Non lo so, penso che l’aver vinto le elezioni in modo così netto sia da attribuire a vari fattori concomitanti: Innanzitutto la gente era favorevole ad un rinnovamento e la Lega, con i suoi giovani in lista, rappresentava la forza politica più nuova. Poi l’ex sindaco Sandrinelli era forse troppo sicuro di sé e non aveva capito, come del resto la D.C. a livello nazionale, che non poteva continuare sulla vecchia strada.
Come sindaco pensi di dar fastidio a qualcuno?
Sì, a tutti quelli che antepongono il loro interesse a quello del paese.
E a chi pensi di far comodo?
Comodo non è una parola che mi piace. Un buon sindaco deve, prima di tutto tutelare gli interessi della collettività, compresi ovviamente i più deboli.
Per guarire al comune di Cocquio basta un medico o ci vuole un chirurgo? Bastano gli antibiotici poi ci vuole il bisturi?
C’è voluto un anno, ma il comune di Cocquio è sulla via della guarigione; c’è voluto anche il bisturi.
Nella propaganda elettorale avevate promesso di sollevare i coperchi… non ne abbiamo più saputo nulla. Dobbiamo pensare che nella pentola sandrinelliana la minestra fosse genuina?
Non è nel mio carattere accusare qualcuno senza essere ben sicuro di quello che dico. Forse in questo momento a sollevare i coperchi ci sta pensando la magistratura. La minestra, come benevolmente tu la chiami, era però una brodaglia maleodorante.
Rifaresti oggi il Centro Commerciale?
Avere un Centro Commerciale significa avere in seno un aserie di problemi. Significa avere un aumento del traffico, dell’inquinamento, del rumore e della microcriminalità. Ma d’altra parte non dimentichiamo le persone di Cocquio che hanno trovato lavoro presso il Centro ed il servizio che il Centro offre ai cittadini. Rispondendo direttamente alla domanda dirò che personalmente non amo il traffico, il chiasso e il grande afflusso di pubblico. Quindi non lo rifarei.
Circa il problema della soppressione delle scuole di Caldana e di Cocquio avete risposto su questo giornale che avevate necessità di un periodo di tempo per chiarirvi le idee. Ve le siete chiarite?
Vi sono opinioni contrastanti nella Giunta. Certo, se la questione fosse da valutare solo dal punto di vista economico, avremmo già preso una decisione. Personalmente penso che non valga la pena risparmiare qualche milione e togliere un servizio fondamentale per Caldana e Cocquio.
La tua propaganda politica è stata un po’ alla Berlusconi: meno tasse, meno I.C.I è più benefici. I conti tornano?
Siamo venuti prima noi, quindi semmai é Berlusconi che ha copiato. La diminuzione dell’I.C.I era una promessa da mantenere, sia pure con i borbottii dell’assessore al bilancio.
Basta con la politica punto. Parliamo di te. Trovi ancora il tempo per la famiglia, per la tua vita privata?
Alla famiglia dedico purtroppo poco tempo e soprattutto vedo poco mio figlio di quasi due anni che forse avrebbe più bisogno della figura paterna in questa fase della vita.
Si dice che merli, tordi e fagiani, da quando sei stato eletto, incomincino a esultare …
In effetti non posso dedicare alla caccia quanto tempo vorrei. Considerando che la caccia è l’attività che preferisco.
E quando riesci ad andare in bicicletta?
Raramente e soltanto di domenica.
E a pallavolo?
Sempre meno.
Ti fa più paura un referendum contro la caccia, una dieta dimagrante o un malato difficile?
Un referendum contro la caccia.
E’ difficile fare il sindaco?
Più difficile di quanto me l’ero immaginato.
E’ più difficile fare il medico o fare il sindaco?
Fare il Sindaco.
C’è qualcuno che viene in ambulatorio a chiederti di chiudere i buchi delle strade?
Si.
E qualcuno che viene in municipio a chiederti cosa prendere per il mal di pancia?
Sì
Non ti viene mai in mente di scappare, di far fagotto e di piantar lì tutto?
Sì spesso.
Fra tre anni ci sarà un’altra persona a fare il sindaco?
Certamente. Fra due anni 11 mesi e qualche giorno, ma questo è meglio che non lo scrivi.
Va bene prometto questo non lo scrivo. Fidati!
Ci conto.
Durante una cena di Menta e rosmarino con Sandro Brunella
Con la famiglia durante una giornata ecologica
Alla castagnata
Al teatro Soms
A Cerro durante una festa con Alberto Palazzi
Al centro Aurora
Alla Sacra Famiglia
Alla festa di una centenaria di Cocquio Trevisago
Cocquio Trevisago – Piccola Grande Italia anno 2009
Varesenews
Lettera aperta all’ex-Sindaco Mario Ballarin