Uno straordinario patrimonio idrico recuperato ieri grazie all’intervento dei volontari della Protezione Civile della Provincia di Varese nell’ambito dell’esercitazione “Campo dei Fiori 2019”. E’ questo uno degli aspetti emersi da una giornata ad onore della nostra terra: 400 tra volontarie e volontari che finora non avevano mai operato assieme e si sono messi in gioco in operazioni tutt’altro che facili per proteggere e valorizzare il nostro territorio. Non per ricevere una medaglia, ma semplicemente perché hanno compreso che così si doveva fare. Con responsabilità e spirito di servizio. Già alle ore 9,30 quando la macchina organizzativa del Coordinamento Volontari e dal gruppo intercomunale Valtinella, che comprende i comuni di Barasso, Casciago, Comerio e Luvinate, si è messa in moto presso il Centro Sociale, “cuore” dell’evento, è emersa l’organizzazione efficiente con la sala operativa che iniziava già a registrare in tempo reale tutte le operazioni nei 14 cantieri dislocati nei quattro comuni, la sala radio che coordinava tutte le operazioni e la sala droni per la ripresa video in diretta live con sistema satellitare. Quest’ultima era affollata di studenti dei licei varesini, in qualità di visitatori nell’ambito del progetto “La Protezione Civile incontra la scuola”. In mezzo al gran fermento si respirava entusiasmo. Intanto tutti i volontari erano già all’opera: 18 di loro in cima al Campo dei Fiori, provenienti da un gruppo di Cantello, altamente specializzato nel recupero, con il supporto dell’unità di soccorso tecnico, sono scesi da un crinale molto pericoloso per raggiungere i resti di un piper, caduto nel 1985, (a bordo vi erano due inglesi). “Un’operazione molto difficile -ha spiegato Calogero Rinaldo, coordinatore delle eservitazioni- finalizzata al recupero del velivolo, e resa possibile grazie ad una specie di slitta in ferro, smontabile, costruita appositamente, su cui, tramite argani, sono stati agganciati i pezzi, portati in cresta”. Operazione molto interessante nel cantiere 5 al pian delle Resinose, al bacino galleria di Barasso e alla vasca Verzuc di Luvinate/Barasso. Qui hanno operato le squadre specializzate nello svuotamento delle vasche e nel recupero dell’acqua per la pulizia di una galleria, costruita con maestria dai nostri nonni tra gli anni Trenta e Cinquanta. “Bacini sotterranei che evidenziano la presenza di enormi quantità di acque”, ha spiegato il sindaco di Luvinate Alessandro Boriani. E perché le ramaglie non entrino più ad ostruire lo scorrere dell’acqua e venga ben delineato il sentiero che raggiunga i bacini, è stata effettuata la pulizia dell’area circostante con il taglio di alcune piante sia in piedi che per terra, trasportate in una apposita area. Numerosi i cantieri per la bonifica dei torrenti, dislocati in tutta l’area. “In questa prima giornata, è avvenuto esattamente quello che volevamo: la prevenzione, sottoforma di esercitazione, ha evidenziato il grande interesse per un territorio, tanto colpito, ma tanto amato”, ha concluso Boriani, presente con gli altri tre primi cittadini, Antonio Braida di Barasso, Silvio Aimetti di Comerio e Andrea Zanotti di Casciago, che, dopo una valutazione positiva da un punto di vista tecnico dell’operazione, ha messo in luce l’importanza delle riapertura di percorsi percorribili in mezzo alla natura .
Federica Lucchini