Dal Catalogo Franco Rognoni. Terrazze
Consiglio di visitare la mostra di Franco Rognoni preferibilmente al crepuscolo, quando a Luino si ricrea l’atmosfera incantata della cittadina di provincia e tutto viene pervaso dai leggeri teneri vapori del lago. Proprio in quell’atmosfera il magico realismo dell’artista trova la sua massima espressione e la sua identificazione.Nel dipinto che ho di fronte è riprodotta una casa notturna (Luino?) rischiarata da un lampione e con alcune finestre accese. Notte profonda. Una vaga parvenza di nebbia avvolge l’immagine senza però alterarne la lucentezza: dietro la casa addormentata splende una luna placida, propizia d’incantesimi, al cui lume favoloso anche le catapecchie diventano castelli.
Controluce, infine, contrasta una trama di alberi dal tratto infantile, ma grondanti di tenebrosa poesia.La preziosità della pittura di Rognoni consiste soprattutto nella purezza emotiva del linguaggio cromatico, nel sottile fascino del colore; nulla è decorativo nel suo colore, così come l’architettura grafica che è addirittura spesso sottintesa.Allo stesso modo nulla è occasionale: luoghi della sua Milano e della sua Luino, personaggi del suo entourage, alberi e riviere del suo universo padano, canali e case della laguna veneziana, da lui tanto amata, trovano costantemente una loro identificazione pittorica senza scadere mai al livello di una funzione illustrativa priva di sentimento.«I suoi dipinti sono percorsi ogni tanto da un segreto palpito di malinconia, che li rende umani…» scrive Dino Buzzati.A metà strada tra la mera figuratività e le gratuite astrazioni, Rognoni è uno dei pochi artisti moderni che abbiano saputo ricercare una parvenza figurativa con il dovere profondo di rivelarci tutte le emozioni che quella parvenza faceva nascere in lui.Gli illustri critici autorevolmente qualificati in materia mi perdonino la banalità dell’assunto, ma desidero affermare che quella di Franco Rognoni è una pittura “magicamente poetica”. (A. Palazzi)
Video con le opere della mostra