Per un beffardo destino gli alunni della 4^ A del Liceo Scientifico dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Stein” hanno vissuto sulla loro pelle aspetti simili all’esperienza del confino. Autori del libro, per ora solo digitale e visibile sul sito, “Voci dal confino”, approfondito con la professoressa di filosofia Veronica Ponzellini e il professore di lettere Luciano Zatta, hanno completato il lavoro dal vivo, chiusi in casa in questo tempo di emergenza: come il poeta romano Ovidio, di cui hanno riflettuto su “Le lettere dal Mar Nero”, come gli antifascisti confinati a Ventotene a cui veniva negata la libertà. Una rete di legami interdisciplinari “che li ha condotti ad entrare in contatto con se stessi e le proprie emozioni, artefici di un dialogo tra presente e passato”, annota la dirigente scolastica Marina Raineri. Lo “Stein” è una scuola che palpita, che continua a produrre cultura, anche in questo tempo di relazioni “sottili”, offrendo le sue riflessioni, scaturite anche dall’ascolto e dal dialogo con “testimoni che con la nostra Costituzione hanno un rapporto speciale e la incarnano nelle scelte della vita quotidiana”, continua la dirigente. Così è nato un altro piccolo tesoro “La Costituzione è anche nostra”, dialoghi con le ragazze e i ragazzi dell’Istituto. E i giovani di classe quinta sono stati pronti dopo questo lavoro, condotto con la guida dalla professoressa di filosofia Paola Saporiti, a comprendere il significato delle regole. Soprattutto quelle vissute nel tempo attuale. Hanno avuto guide insigni: Valeria Manca, ex magistrato, il giornalista Mattia Andriolo, il medico Valeria Avoltini, il detenuto Matteo Gorelli, la scrittrice Benedetta Tobagi, e il costituzionalista Valerio Onida. Significativa la scelta della copertina: la prima pagina tratta da uno dei tre originali della Costituzione Italiana, ora custodita nell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica. “La democrazia si nutre dell’impegno di ciascuno di noi -ha scritto la dirigente rivolta ai ragazzi- La partecipazione attiva alla vita della comunità può diventare un’irrinunciabile e appagante espressione di sé, mentre l’astensione essere una forma di incompletezza”. Anche il libro sul confino, testimone di un lavoro cominciato all’inizio dell’anno scolastico, ha una copertina significativa: un vignetta del caricaturista de “L’Avanti!”, vissuto a Gavirate, Giuseppe Scalarini (1873-1948), realizzata nel 1927 “Isola e catene”. Centrata proprio su quel lavoro a gruppi basato sull’elegie ovidiane e le lettere di condannati al confino, come Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Cesare Pavese. E i ragazzi hanno dovuto concentrarsi da remoto sulla pratica del sentire, dell’ascoltare come altri uomini seppero affrontare una simile esperienza e poi condividere quelle paure e speranze che hanno toccato con mano in un dialogo vero.
Federica Lucchini
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