LO SPORT E’ EDUCAZIONE
DI FELICE MAGNANI
Praticare un’attività sportiva significa crescere come persone e come cittadini. Crescere nella consapevolezza e nel senso civico, nella responsabilità individuale e collettiva, nella coscienza del diritto e del dovere. Lo sport è una grande scuola aperta a tutti, senza distinzione di colore, di sesso, di appartenenza sociale, politica o religiosa. E’ al di sopra delle parti, perché è parte integrante della vita stessa, aspirazione riconosciuta di ogni essere umano. Lo sport è un formidabile mediatore culturale, un integratore straordinario, un educatore, purché convergano le idealità più pure che vibrano nelle creature. In una società decisamente orientata verso forme sempre più concrete di integrazione etnica, lo sport potrebbe avere un ruolo decisivo, proprio per la sua natura aggregante e multirazziale. Ha il potere di sviluppare forme appropriate di competizione e di socializzazione. Ho conosciuto giovani senza una famiglia, chiusi in collegi simili a prigioni, che hanno trovato nell’attività sportiva la via della salvezza fisica e mentale, il rilancio verso nuove certezze. Sport come il calcio e il ciclismo hanno sempre avuto una fortissima componente popolare, hanno sviluppato energie, caratterialità e tensioni verso una più adeguata conoscenza di sé e della realtà in genere. Lo sport educa al rispetto, migliora la comunicazione sociale e stimola il campo relazionale. Possiede la facoltà miracolistica di tirar fuori il meglio da ognuno e di fare in modo che le virtù sportive diventino forza propulsiva della società. Gli esperti sostengono che dovrebbe avere un ruolo primario all’interno della comunità scolastica. Migliorare le dinamiche motorie e respiratorie, in ambito educativo guidato, significa migliorare l’attenzione, la concentrazione, la riflessione, il rilassamento, il controllo dell’attività comportamentale, vincere la paura e la timidezza, affrontare con fermezza e determinazione i diversi campi relazionali. Significa diventare padroni della propria attività espressiva, sviluppando forme di comunicazione sempre più contestualizzate e mirate. Lo sport educa le persone ad assumere comportamenti adeguati a un corretto sviluppo fisico, all’acquisizione di eleganza formale e correttezza motoria, ad affrontare situazioni difficili. In molte circostanze siamo testimoni di un generale disorientamento comportamentale, manifestazione di un disagio interiore. Vediamo spesso giovani che sprecano il loro tempo, perché non sono stati educati a comprendere la funzione concettuale e orientativa del tempo e dello spazio. Nella staticità fisica e mentale si consuma la parte migliore dell’essere umano, proprio per questa ragione è compito della comunità sviluppare forme educative di attenzione e pratica delle attività sportive, affinché il benessere restituisca a tutti la volontà di apprezzare la vita nella sua completezza fisica e mentale. Educare il proprio fisico non è solo un piacevole passatempo, è soprattutto un dovere che l’uomo ha nei confronti di se stesso, della famiglia e della società civile. Star bene con se stessi significa vivere meglio, trasferire ad altri il proprio benessere. L’Educazione fisica ha un ruolo centrale nella vita degli esseri umani, contribuisce a sviluppare il carattere e a risolvere, con la dovuta serenità, i piccoli e grandi disagi che la vita presenta. Contribuisce, altresì, a creare un notevole livello di autocoscienza e di coscienza collettiva. Il nostro stato mentale è direttamente proporzionale al nostro stato fisico. Se il nostro corpo viene mantenuto in buona salute con la pratica di sport agonistici o ricreativi, manderà risposte positive alle endorfine del cervello. Credo di poter affermare che, educare all’attività sportiva, sia essa ludica o agonistica, risponda a precise sollecitazioni di carattere fisico e morale. Dovere! E’ una parola che ascoltiamo sempre con fatica. Pigrizia, pregiudizio, avversione a ogni forma di regola, sono alcuni tra i sintomi che stanno alla base di gran parte dei nostri disagi. Se le persone, soprattutto i giovani, praticassero un’adeguata attività sportiva, avrebbero meno pensieri negativi, non andrebbero in giro per le vie dei paesi, in prossimità delle chiese e degli oratori, a bestemmiare, acquisterebbero una buona armonia interiore e allontanerebbero tutte quelle tensioni che, accumulate in grande quantità, modificano negativamente il carattere. Lo sport, praticato seguendo precise indicazioni mediche e con l’aiuto di buoni maestri, è la chiave di lettura del nostro benessere. Molti degli atteggiamenti negativi che manifestiamo o subiamo nella vita di tutti i giorni, dipendono da un cattivo stato fisico e mentale, che sfocia spesso in accanimenti di ogni tipo. La nostra interiorità, costretta a una prolungata forma di coercizione, esplode e si trasforma in energia negativa. Il nostro corpo diventa così una macchina bellica incontrollata. Per tutte queste ragioni la pratica sportiva, sostenuta da un’adeguata cultura dello sport, può davvero diventare il volano di una società che corre alla disperata ricerca di valori cui affidare il proprio desiderio di rinascita. Praticare sport, vivere lo sport, insegnare lo sport, aiutare i giovani ad avvicinarsi all’educazione sportiva sono aspetti fondamentali di una cultura della vita che vuole uscire dal disagio e dall’ignoranza, per rimettere in moto quei valori straordinari di cui lo sport è un formidabile traghettatore.