“Lo specchio della luna”: spettacolo intenso, coinvolgente, essenziale, dono che i ragazzi di due quinte del Liceo Artistico “Frattini”, diretti da Andrea Minidio, loro docente di Lettere, hanno fatto alla città e alla sezione varesina dell’Associazione nazionale Mutilati e Invalidi di guerra nell’ambito delle celebrazioni del centenario del primo conflitto mondiale. Ieri nella sala Montanari la scenografia all’insegna della natura, riferita al parco del ricordo di Villa Cagnola, ha accolto gli spettatori e ha fatto da sfondo alla parabola esistenziale, finita tragicamente, del soldato Pasquale Rogora fu Pietro di Induno Olona, classe 1894, interpretato dallo stesso docente, che ha basato il testo, scritto da lui, sul contrasto tra la tematica guerriera de “L’Orlando Furioso” di Ariosto e i testi all’insegna della crudeltà della guerra. “Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori: i cavalieri si permettevano il lusso di impazzire per amore, noi, invece, impazziamo per le bombe. Non mi ricordo nemmeno il viso della mia ragazza!”. Minidio era sempre più calato nella sua parte, coadiuvato dagli alunni che dalla platea salivano recitando versi. “Lo stesso puzzo di piscio, lo stesso fango, la stessa paura, la stesso Dio – ha ripreso rivolgendo lo sguardo sulla trincea nemica – sole le canzoni sono diverse. Non le capivo, ma mi guardavo nello specchio. Orlando Bradamante, la terra ricorderà i loro nomi. Ma i nostri?”, mentre si elevavano le note di “Non ti ricordi quel mese d’aprile”. “Dopo due giorni di lungo cammino. E se qualcuno si fermava?”- ha continuato. “Tenente, passi il soldato per il plotone d’esecuzione!”.
L’omaggio di ieri mattina ha visto anche protagonisti in un filmato da loro prodotto i ragazzi del Liceo Classico “Cairoli” su “Il monumento di Varese”, ossia il monumento ai caduti di Enrico Butti, di piazza Repubblica. Frutto di una ricerca di archivio e sul nostro quotidiano, il lavoro ha tracciato il percorso dal progetto, approvato dal consiglio comunale il 25 settembre 1920, alla posa della prima pietra da parte del principe ereditario Umberto di Savoia in piazza XX settembre, alla sua inaugurazione nel 1925, per finire alla creazione della piazza Impero (attuale piazza Repubblica) dove è stato posta l’opera che poteva essere ammirata da “folle oceaniche”.
La finalità che l’associazione si è prefissa, di coinvolgere i giovani nel ricordare – come ha spiegato il presidente Fiorenzo Croci – è stata quindi raggiunta.
Federica Lucchini