“Con la consapevolezza di fare un servizio a Dio”. L’espressione usata dal prevosto monsignore Panighetti, ieri durante la benedizione del nuovo spazio presso l’istituto delle Suore della Riparazione per accogliere coloro che necessitano di un pasto, ha colto il significato della generosità dei varesini, che hanno permesso di dare dignità ad un bisogno sempre più impellente. “Varese è una città meravigliosa – aveva detto prima la superiora suor Roberta al termine dello spettacolo del gruppo gospel di Varese i “Greenlives”, diretti da Fausto Caravati – Ha dato una risposta importante alla nostra richiesta di togliere dalla strada coloro che attendono di potersi nutrire”. Dunque il momento denominato “porte aperte” ha visto una partecipazione molto nutrita di varesini che ha seguito i diversi momenti di un intenso programma: dapprima l’esibizione gratuita del coro apprezzata per la sua vivacità. L’immagine degli spettatori che battevano le mani assieme ai solisti e ai coristi dà la dimensione di una animazione gioiosa e partecipata. Il gruppo non si è risprmiato: dapprima un gospel natalizio, seguito da gospel contemporanei. In un canto apprezzatissimo la potenza del gospel si è abbinato alla melodia del tango. L’andare tutti assieme dal teatro fino al nuovo ingresso passando per il marciapiede ha costituito un momento di “tregua” festosa. Poi nel nuovo giardinetto ricavato di fronte allo spazio che servirà da distribuzione il taglio del nastro da parte della madre generale, suor Cristina, e da parte di suor Roberta. Poi tutti all’interno ad ascoltare il prevosto prima della benedizione: “Questo è un significativo passo verso migliorie che possano favorire un servizio più confacente ai tempi – ha detto il sacerdote – Si tratta di rimodellare con pazienza delle modalità che vedono attivi i tanti volontari per avere ancora maggiore attenzione verso i più poveri”. “A breve ha spiegato suor Roberta verranno predisposte schede per conoscere più a fondo i reali bisogni delle persone che necessitano di cibo”. Fra le necessità il prevosto non ha dimenticato di sottolineare anche il bisogno di curare le famiglie. “Una povertà non è mai sola: spesso è costituita da un insieme di elementi, specchio di una complessità di problemi di cui bisogna prendersi cura”. Attorno tutte le torte preparate e offerte dalle pasticcerie della città ed i premi della lotteria che ha visto la vendita di 4000 biglietti. Ma per descrivere meglio il clima di questo luogo dove la carità è tanto silenziosa (“La mano desstra non deve sapere quello che fa la sinistra”, dice la suora in portineria quando arriva qualcuno che vuole donare in anonimato) valga l’espressione di Annna Fontanella che assieme a Lalli Meneghin coordina il gruppo dei volontari: “Siamo subissati di doni”. Talmente tanti da effettuare un’ulteriore lotteria. E’ un momento significativo ascoltare le motivazioni che muovono i tanti volontari: “Qui il sorriso è carità”, evidenzia Livio che non dimentica la scena di una suora sorridente, che un giorno ha accolto un ospite fradicio di pioggia e l’ha rivestito dopo avergli lavato i piedi. Carla ogni volta è colpita dal senso di vergogna che provano soprattutto gli anziani, quando devono tendere la mano per prendere il sacchetto di cibo. “Esperienze che segnano e che ci fanno sentire meno egoisti”, sottolinea.
Il prossimo appuntamento è domenica 17 dicembre quando Babbo Natale distribuirà i doni ai piccoli ospiti”.
Federica Lucchini