La scoperta di una area in mezzo al verde, finora mai frequentata in un percorso naturalistico di grande pregio. E’ questa l’ipotesi di un tracciato di pista ciclopedonale, concordata tra il vicesindaco di Gavirate Massimo Parola, il primo cittadino di Bardello Luciano Puggioni e il vicesindaco e assessore alle politiche del territorio di Besozzo, Gianluca Coghetto dopo un incontro e un sopralluogo. Verrà presentato al più presto in Provincia e rappresenta un’opportunità di riscoperta di antichi sentieri, in mezzo al verde, e di strutture militari abbandonate. La pista, proveniente da Cocquio, già percorribile, arriva adiacente la piattaforma ecologica di Gavirate. Il tracciato previsto, con diverse criticità, la fa proseguire nella zona del campo sportivo e del centro commerciale, fino a ricongiungersi alla ciclopededonale del lago di Varese. Questo tratto non trova d’accordo l’amministrazione comunale di Gavirate. “Nell’ottica di proseguire il percorso in mezzo alla natura, come già avviene nel precedente tratto -spiega Parola- proponiamo una variante: abbiamo la possibilità di spostarci verso il fiume Bardello, offrendo la possibilità di apprezzarne la bellezza”. Questa proposta ha trovato d’accordo gli altri due amministratori. Coghetto rappresenta il comune capofila del contratto di fiume del Bardello. Puggioni è interessato in quanto questo nuovo percorso lambisce il suo comune. Questa l’ipotesi di percorso: il tratto, da dove termina attualmente, si dirige verso il fiume, riscoprendo sentieri dimenticati. Giunge alla riva del fiume; tramite un ponticello che verrebbe costruito, raggiunge la riva opposta e sempre in mezzo al verde, in località “Funtanitt”, passerebbe accanto ad una casamatta, una piccola, ma solida costruzione militare, risalente al 1940, edificata per esercitazioni dai soldati del Genio di stanza presso la caserma “Marconi” a Gavirate, ora abbattuta. “Proseguendo ci si inoltra in un’area inesplorata, ombreggiata e tranquilla -interviene Puggioni- ricca dal punto di vista faunistico. E’ stata anche per noi una scoperta”. Il sentiero lungo la riva poi si interrompe. Un secondo ponticello condurrebbe di nuovo in territorio di Gavirate, passando accanto al depuratore del lago. Si renderebbe poi in sicurezza il passaggio pedonale che conduce alla ciclabile del lago di Varese. “Questa ipotesi -conclude Parola- è funzionale ad un recupero naturalistico. I due ponti non rappresentano due opere costosissime ed evitano di creare un sottopasso a livello della strada provinciale.
Federica Lucchini