Amalia Liana Negretti Odescalchi Cambiasi (Carate Urio, 31 marzo 1897 – Varese, 15 aprile 1995), in arte Liala, varesina d’adozione, è, notoriamente, l’autrice italiana più letta del Novecento, e non cessa di essere frequentata anche nei nostri giorni. I romanzi di Liala, vengono ancora ristampati e venduti: sono incentrati su intense storie d’amore. A Varese il suo archivio, a Varese la sua casa, la Cucciola, e i suoi ricordi più cari. Sarà doveroso ( e lo farò nel prossimo numero di Menta e Rosmarino) approfondire anche questo aspetto della sua storia.
“Liala – Volare sulle ali dell’amore” è il convegno organizzato da Cives Universi – Centro Internazionale di Cultura e dal Comune di Varese che si è tenuto venerdì 25 settembre dalle ore 14.30 a Villa Mirabello, un omaggio nel ventennale della scomparsa di una delle scrittrici più amate, dagli Anni Trenta, dei romanzi d’appendice in Italia.
. L’archivio Liala, inaugurato lo scorso giugno dopo un attento lavoro di catalogazione, è a disposizione di chiunque, pubblico, studenti e ricercatori: 83 romanzi, 4 raccolte di novelle, 2 volumi di ricordi, oltre 9 milioni di copie vendute.
Si tratta di materiale prezioso appartenuto a Liala che la figlia, Primavera Cambiasi, in accordo con la sorella Serenella, nel luglio dell’anno 2011, ha deciso di donare al Comune di Varese.
Il programma: Moderatore: Gianmarco Gaspari, professore associato di Letteratura Italiana Univ.Studi dell’Insubria Primavera Cambiasi, figlia della scrittrice Liala- Ricordi di mamma Serena Contini, responsabile degli Archivi Letterari – Musei Civici di Varese- Parole per sognare. L’archivio di Liala donato al Comune di Varese Giuseppe Sergio, ricercatore in Linguistica Italiana Università Studi di Milano- Lo stile alato di Liala Cesare De Michelis, professore emerito di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea Università di Padova e Presidente della casa editrice Marsilio -I primi libri di Liala Roberto Cappuccio, psicoterapeuta e scrittore- Liala e l’aviatore dagli occhi d’oro Laura Negretti, direttore dell’Associazione Culturale “Teatro in Mostra” di Como -In arte Liala *
Ho cominciato ad interessarmi di Liala come insegnante di letteratura italiana, interessata alla critica letteraria, nel 1994, dopo la pubblicazione del saggio “L’amore è una budella gentile” di Aldo Busi, splendida presentazione di un incontro tra lo scrittore e la novantenne signora della narrativa rosa più famosa della letteratura italiana. Busi ne fa un ritratto singolare e godevolissimo tra l’affascinato e l’ironico.
Ho proseguito, leggendo gran parte dei suoi romanzi, sempre più incuriosita, e storicamente interessata, ascoltando quindi nel ’95 la prima presentazione letteraria che io ricordi a Varese, per le parole di Silvio Raffo, subito dopo la scomparsa della narratrice.
Da allora ho cominciato ad ampliare ed approfondire lo studio del genere “rosa” e a seguire quello che il territorio proponeva: nel 2006 per il meritorio varesino Amor di libro, il ricordo della grande scrittrice operato da Roberto Gervaso (Liala fra Gozzano e D’Annunzio), nel 2009 il premio internazionale “Liala, il volo, l’amore”, nel 2011 il convegno milanese dell’università degli studi di Milano, nel 2013 presso la Biblioteca di Varese la presentazione del libro “LIALA, una protagonista dell’editoria rosa, tra romanzi e stampa periodica,” che raccoglieva gli atti del convegno milanese.
I miei studi intanto andavano intensificando l’analisi delle protagoniste di questa stagione letteraria: MURA, Annie Vivanti, Flavia Steno e naturalmente LIALA.
Vennero presentate in numerose conferenze, di cui ben tre dedicate a “Liala, la regina del rosa italiano”: presso l’associazione culturale Godot di Gavirate nel 2007, poi , poco più tardi, all’ Università della terza età di Varese, e all’università popolare di Luino nel 2014.
Ora questa interessante giornata di studi per l’apertura dell’archivio Liala…
C’è ancora tanto da dire su di lei e sulla sua opera…ad maiora.
M. Grazia Ferraris