Nella lettera aperta che il sindaco Silvio Aimetti ieri ha indirizzato via social al Ministro dell’Interno Matteo Salvini sono spiegati i vantaggi che ha portato alla comunità di Comerio la scelta dell’accoglienza, in contrasto con le sue affermazioni negative sulla presenza dei richiedenti asilo nei nostri paesi. “Si accoglieva allo scopo anche di aiutare i nostri connazionali”. Il primo cittadino ha tracciato il percorso che circa tre anni fa ha indotto lui e la maggioranza consiliare ad attivare un particolare progetto di accoglienza “con il duplice scopo di rispondere all’invito pressante dell’allora Prefetto Giorgio Zanzi e nel contempo di supportare economicamente italiani comeriesi disoccupati. Ora diverse persone tra i richiedenti asilo hanno studiato, aiutato il Comune in piccole attività, trovato un lavoro e ottenuto un permesso di asilo”. Nel frattempo, grazie al percorso intrapreso, si è assistito al reinserimento nel mondo del lavoro da parte di alcuni abitanti, mentre anche la scuola, la Caritas e dei cittadini hanno avuto un ruolo attivo nel progetto. “Mi preme sottolineare -riprende Aimetti- che in questo periodo la sicurezza dei miei concittadini e la tutela della loro salute, sono priorità che come sindaco ho garantito con cura a tutti”. Quindi, nessun buonismo, ma impegno verso l’interesse dei cittadini. Poi Aimetti sferra l’attacco nei confronti del Ministro “pericoloso imbonitore”: “Veniamo a lei che non ha mai avuto il privilegio di essere sindaco, mi permetta di aggiungere per fortuna, e questo vista la sua incapacità di essere presente alle assemblee del parlamento europeo, la superficialità nell’affrontare questioni complicate e da ultimo la sua narrazione così falsa sul fenomeno dell’immigrazione”. Aimetti passa in rassegna alle affermazioni del Ministro che lui contesta: dapprima i 35 euro al giorno che non vanno ai migranti, ma a ragazzi italiani che, dopo essersi specializzati, lavorano nel settore socio-assistenziale. Poi per quanto attiene la corrispondenza tra presenza dei richiedenti asilo e criminalità, “va registrata la diminuzione del fenomeno criminoso e in provincia di Varese, al di là di qualche sporadico bisticcio, non si segnalano crimini da parte dei migranti, che, tra l’altro, giova ricordare hanno orari di rientro nei loro alloggi molto rigorosi”. Il sindaco pone l’accento sui rigorosi controlli medici cui sono sottoposti i migranti, sul fatto che non rubano lavoro agli italiani, bensì svolgono lavori non graditi agli italiani. Inoltre, contesta il termine “invasione”, in quanto gli sbarchi in questo ultimo anno sono diminuiti del 70%. “Purtroppo -termina Aimetti- le sue strumentali bugie stanno minando il futuro del nostro Paese, che, per tanti motivi, avrebbe invece bisogno di una immigrazione sicura, organizzata ed inclusiva come quella del sistema Sprar”. Aimetti, dopo aver tacciato il Ministro di possedere una visione miope destinata a far diventare l’Italia un Paese di tanti vecchi e pochi giovani, così conclude: “Confido che per il collega sindaco di Riace, Mimmo Lucano, molto impegnato nell’accoglienza che lei oggi dileggiava con volgarità, la giustizia faccia rapidamente il suo corso”.
Federica Lucchini