Prendersi cura di sé attraverso il linguaggio della musica: ha preso avvio il progetto “Le note dell’inclusione”, presso l’associazione di Promozione Sociale Somsart, che opera nell’ambito del disagio psichico. Realizzato dalla stessa associazione in partenariato con l’associazione Amici della Nuova Busto Musica e Spes Onlus, è finanziato dalla Regione e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del “Sostegno per lo svolgimento di attività di interesse generale da parte di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale”. Così quel luogo terapeutico che da ben 27 anni è fucina di creatività, di arte e cultura, nata dallo stimolo del professore Edoardo Balduzzi, ha ampliato il suo campo di azione, consapevole della rilevanza della musica nella disabilità. L’approccio per i soci del Centro Diurno è basato su una didattica sonoro-musicale inclusiva che aiuta il miglioramento della loro sfera emotiva, cognitiva, dei loro aspetti motori e creativi, nonchè dell’autostima. Per dare vita al progetto, si sono svolti diversi tavoli di confronto, da parte dell’èquipe medica di Somsart, del personale di Spes e degli insegnanti di musica di NBM per delineare gli obiettivi specifici di ogni beneficiario allo scopo di valutare, al termine delle attività, i benefici e i miglioramenti apportati allo stesso. La “mission” della associazione è proprio volta alla cura di ogni singola presenza con una solida, dialogica collaborazione tra famiglia, strutture e società. Le lezioni, nell’ambito del laboratorio di coro e musica band, hanno preso avvio in febbraio per un totale di 20 incontri e sono condotte dai maestri Ornella Gobbi e Cesare Bonfiglio per due ore alla settimana durante le quali i partecipanti imparano la pratica degli strumenti musicali, alla presenza del personale volontario e del team educativo di Somsart. Al termine del percorso, i nuovi musicisti si esibiranno in un saggio/concerto “nell’ottica -spiega l’organizzatore Sergio Di Siero- della realizzazione di un testo originale in cui si comporranno parole e musica, oppure dell’esecuzione di brani musicali conosciuti, prevedendo la partecipazione ad un festival o alla creazione di un evento e all’inserimento in manifestazioni promosse da enti e da associazioni presenti in rete”. Il tutto nell’ottica della emancipazione dallo stigma e nel desiderio di reinserimento nella quotidianità attraverso le forme che incoraggiano l’espressività.
Federica Lucchini