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Le deiezioni canine a Gavirate – Un problema di non facile soluzione

 10 Dicembre 2018 |  Pippo | |

Un tratto di pista ciclopedonale, da tempo divenuta spazio dedicato alle deiezioni canine: questa la denuncia di alcuni abitanti che convivono senza risultati con tale problema che, a quanto pare, sembra essere divenuto di non facile soluzione. Si riferiscono in modo particolare al camminamento dietro il supermercato Tigros nella frazione di Groppello, teatro di sporcizia, evidente a tutti i frequentatori. “Un luogo come la pista che dovrebbe essere preso a modello di attrazione sia per i residenti sia per la moltitudine di ciclisti e camminatori che la percorrono ogni giorno vede tale esposizione come se fosse in vetrina”, sostengono. Il fenomeno non accenna a diminuire, anzi se viene fatto presente ai proprietari dei cani l’obbligo di raccolta, le risposte sono all’insegna dell’indifferenza e della maleducazione, anche di fronte all’evidenza. Quel tratto specifico è preso particolarmente di mira a questo scopo in quanto il piccolo parco a lato del supermercato è meta desiderata di passaggiate. Il problema è presente anche nel parco-giochi a lato del santuario dedicato alla Madonna del Rosario a Groppello, creato dagli “Amici del parco” per momenti ricreativi e conviviali. Se ne rendono conto i pensionati che tengono la manutenzione periodicamente e che devono, quindi, provvedere alla pulizia. E se ne rendono conto anche gli alunni che, per recarsi a scuola, attendono il bus alla fermata antistante questo spazio e che spesso si trovano con le scarpe imbrattate. La semplice affissione di divieto in bacheca evidentemente non è sufficiente e tanto meno non è pensabile un intervento continuativo di vigili o di altri addetti atti a fare rispettare l’ordinanza. Il suggerimento è di porre nelle zone più lordate cartelli pubblici di invito al rispetto. Il problema è presente anche all’interno del giardino del chiostro di Voltorre: il poeta Enrico Tediosi e il Cenacolo dei poeti e prosatori dialettali di Varese e del Varesotto, che qui hanno la loro sede, lo hanno esposto in rima sulle due porte d’ingresso: “Il chiostro è casa mia, casa tua, chiunque tu sia. Il rispetto e l’educazione sono doverosi in ogni occasione. Perciò tu, che porti il tuo “amico” in questo posto così antico, abbi la cortesia e l’attenzione di raccogliere ogni sua deiezione. Le aiuole stanno bene pulite e anche profumate, se son fiorite: quanto è brutto e maleodorante quel che si raccoglie seduta stante!”. Dunque, i visitatori sono avvisati, anche in versi.
Federica Lucchini

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