Sempre più insidiosi e sempre più convincenti nel volere entrare nelle abitazioni: il raccomandare di non aprire a nessuno soprattutto a persone sconosciute che si dicono tecnici è quanto mai urgente. Necessita di ricordarlo sempre quando si sente suonare il campanello e ci si trovano di fronte persone che danno l’impressione della sicurezza nel loro lavoro. Ora è il turno dei finti tecnici dell’acqua che muniti di tutte le attrezzature e con la mascherina suonano dicendo che devono controllare il contatore. Quando poi si hanno problemi perché scende poca acqua al piano superiore, come è capitato ad un anziano nella frazione di Caldana, la loro presenza viene vista proprio provvidenziale per risolvere un problema che da tempo persiste. E’ successo ad una persona anziana nella frazione di Caldana che subito, aprendo, ha esposto il problema allo sconosciuto. “E’ opportuno andare da basso a controllare nel locale caldaia. Ma non sente che odore di gas?”, gli ha chiesto nel frattempo mentre di nascosto spargeva una sostanza che produceva quella puzza. Il proprietario di casa nel frattempo, preso dall’agitazione, è incespicato ed è caduto facendosi male. “Resti lì -lo ha invitato mentre l’uomo continuava a tossire per la presenza della sostanza fastidiosa- Io salgo a controllare”. E il controllo è stato devastante perché ha investito i ricordi più cari. Dopo aver rotto il vetro dei quadri, alla ricerca di una possibile cassaforte, l’attenzione è stata alla ricerca di preziosi e denaro. Non è stato tanto su quest’ultimo, quando sui preziosi appartenuti alla famiglia che hanno un valore incommensurabile per gli affetti. Sceso con disinvoltura, ha spiegato che sarebbe stato opportuno comunicare ai vigili il risultato del lavoro svolto per la pressione dell’acqua. E il campanello è suonato nuovamente: sull’uscio un addetto della polizia locale, vestito di tutto punto, al quale è stato comunicato il risultato. “Ecco, adesso abbiamo finito, possiamo andare”. E’ inutile spiegare cosa sia successo dopo: l’arrivo della moglie, delle nipoti, il rendersi conto di essere così stato beffato, l’arrivo dei carabinieri di Besozzo, che hanno spalancato le finestre per l’odore sparso per la casa, mentre si continuava a tossire. Ma quello che è da evidenziare, soprattutto, è che il proprietario è una persona attenta, non credulona. Ed è questa per lui l’umiliazione maggiore che ci si auspica nessuno possa più rivivere, sapendo che ogni pretesto è buono per entrare in casa. La stessa persona ha tentato un altro colpo, sempre a Caldana, suonando forte a un campanello di una casa. Fortuna vuole che la proprietaria ha aperto la finestra e non ha raccolto la provocazione della consegna di bottiglie d’acqua. Nel chiudere la finestra, ha visto l’auto parcheggiata davanti casa: si è scoperto era la stessa dell’autore del furto precedente. Solitamente i malviventi, vestiti come tecnici, entrano con il pretesto del controllo del gas, come è avvenuto – ed è solo un esempio- a Malgesso nel mese di febbraio scorso. Subito si sente puzza di gas con la solita tecnica usata di spargere, non visti. sostanze che fanno diventare non reattive le persone presenti, il far credere che l’oro vada tutto raccolto e messo nel freezer perché a contatto del gas si rovina, mentre lì è ben protetto. Ma l’avventura di Caldana è più insidiosa perché i contatori dell’acqua si trovano in casa. Quindi, è necessario aprire per il conteggio del consumo.
Federica Lucchini