Con le escursioni domenicali sul territorio, ricominciate in questo mese, dopo il lungo periodo di pausa dovuto al Covid, l’attività del Cai di Besozzo sta riprendendo forma, tra l’entusiasmo dei partecipanti. Ma già in luglio c’era stato un assaggio della loro innata vitalità con l’organizzazione di uscite per bambini e ragazzi (al massimo 10 presenze) all’Alpe Cuvignone, sopra Vararo, in alternativa alla tradizionale colonia estiva presso la capanna-rifugio Giulio De Grandi Adamoli, a ricordo del giovane besozzese che perse la vita sugli scogli a Portofino nel 1928. La caratteristica dell’associazione, fin da quando è stata costituita nel 1931, è di avere attenzione alle giovani leve. L’avere a disposizione questa ampia struttura, sempre mantenuta in buone condizioni grazie all’impegno dei soci, ha favorito questa finalità. Non solo da Besozzo e dai paesi limitrofi, ma anche da Milano, provenivano fino all’anno scorso i frequentanti in un’età compresa tra i 6 e i 13 anni. C’è sempre stato motivo di divertimento, ma soprattutto la colonia è diventata da quasi 90 anni scuola di vita con le attività educative, le gite al Monte Nudo, ai Pizzoni, con i giochi di alpinismo per conoscere la montagna. C’è poi la baita a Champoluc per i soci, gli amici in vacanza in estate. Un punto di ritrovo sempre molto frequentato. L’attività dei soci è volta alle scuole con uscite sul territorio, con iniziative che richiamano la montagna e proiezioni per trasmettere la passione. Il Cai di Besozzo con il suo presidente Davide Rossi e i tanti volontari prosegue il suo cammino con i suoi 300 soci, tra i 5 e i 90 anni. Tradizione vuole che ci si ritrovi il venerdì nella sede di via Adamoli, a parlare di escursioni, di progetti e anche semplicemente per stare insieme in nome dell’amicizia.
Federica Lucchini