Sono venuti al campo per cercare lavoro. Non l’hanno ottenuto, ma sono rimasti come volontari, affascinati dall’entusiasmo che emanano quel luogo e soprattutto le persone. Da atleti che nella loro terra erano conosciuti per la bravura, hanno messo a disposizione la loro esperienza. Così, l’Atletica Gavirate, grazie a loro, ha ottenuto il quarto posto nella staffetta ai campionati italiani a Rieti. E’ una bella storia quella di Anna e Jurii e del loro piccolo Leo. Abitavano in Ucraina, a 500 km dal confine. Nell’aprile del 2022 decisero di fuggire dalla guerra, andando incontro all’ignoto. Unico punto di riferimento Besozzo, dove risiedevano loro amici. La buona sorte li ha aiutati. Ora a Gavirate hanno trovato un ambiente accogliente. Manca a loro solo il lavoro. E da atleti dove andare a cercarlo? Nell’ambiente sportivo, naturalmente. Così un bel giorno, giunsero al campo di atletica per rivolgersi al presidente Carmine Pirrella. “Siamo tutti volontari, non era possibile esaudire la loro richiesta”, spiega. Ma pur non avendo ottenuto il loro obiettivo, Anna e Jurii si guardarono attorno e capirono, comunque, di essere in un luogo che evoca armonia e umanità. Sì, quel giorno se ne andarono, ma si resero conto che quel luogo li richiamava come una calamita. Così tornarono “per dare piccoli consigli”, dice lei. “Ma in realtà, sono grandi consigli -spiega Carmine- hanno fatto un capolavoro!”. Il marito in Ucraina praticava il pentathol moderno, lei, ex atleta olimpionica dei 400 ostacoli, nel 2012 ha ottenuto la medaglia d’argento agli europei ed è stata due volte campionessa alla Universiadi. Era stata anche a Rieti come atleta nel 2014. “Si fanno amare veramente da tutti sia per quanto riguarda l’aspetto sportivo, offrendo una grande visione tecnica sulle forme di allenamento, ma soprattutto per quanto riguarda l’aspetto umano-spiega Carmine, che il cuore lo sa leggere nel profondo- Siamo loro enormemente grati. Sono sempre qua ad elargire consigli con la loro sapienza atletica”. La guerra ha portato ad un incontro felice sulla terra rossa di Gavirate: Anna e Jurii sembrano giunti apposta in un luogo confacente alla loro natura dove chi ha difficoltà si sente dire: “Ricordati che sei una cosa bella. Non abbatterti!”. Quella possibilità di credere in sé stessi dà loro la forza di credere in ciò che fanno. Anna è soddisfatta con il suo bambino, amato dai vicini. La loro è una storia di accoglienza e aiuto reciproco. Sullo sfondo, la speranza di trovare lavoro.
Federica Lucchini