“L’area Duse non è certo bella, ma oggi la sua funzione di parcheggio è stategica per tutta Besozzo inferiore e per il commercio che si affaccia sulla via XXV aprile”. Cosi, l’assessore al Territorio e vicesindaco, Gianluca Coghetto interviene sulla petizione di oltre 500 firme, raccolta dal gruppo “Cittadini di Besozzo” per la riqualificazione dell’area antistante il teatro Duse, di proprietà privata ad uso pubblico, e la via omonima. “E’ una petizione pacifica -hanno spiegato i firmatari- ma che intende sollecitare urgentemente l’amministrazione comunale nell’individuare una soluzione per uno spazio degradato al centro di Besozzo”. “Due sono gli spunti che posso raccogliere da questa richiesta -riprende l’amministratore- il tema inerente le aree dismesse e la necessità di parcheggi. Punti strategici e centrali nella Variante del Pgt che stiamo predisponendo. Le nostre aree dismesse (cartiera, ex copertificio Sonnino e teatro Duse) non hanno trovato una soluzione negli anni scorsi e devono essere assolutamente risolte. Il mercato immobiliare in questi anni è crollato e privati che vogliono investire su aree dismesse non ci sono. L’altro punto nodale è la mancanza di parcheggi a Besozzo inferiore: per tale motivo nel nuovo piano abbiamo previsto due nuove aree. E sempre per questo motivo continuiamo a pagare un affitto alla proprietà Duse: vogliamo lasciare parcheggiare i nostri cittadini e i clienti dei negozi. Se domattina il proprietario la chiudesse per problemi di sicurezza il nostro sistema andrebbe in tilt. Per ora non ci sono altre offerte di parcheggio”. Coghetto, in base alle osservazioni di coloro che hanno firmato, ha raccolto dati presso gli uffici comunali: “Ogni sette giorni -spiega- il comune si preoccupa di ripulire l’area e due volte alla settimana di far svuotare i cestini. L’ultima denuncia di risarcimento risale allo scorso anno quando per problemi di sicurezza avevamo fatto tagliare un albero che con il forte vento aveva danneggiato una auto. La penultima denuncia risale a quattro anni fa. Per quanto attiene la parte di uso pubblico dei fabbricati abbiamo chiesto alla proprietà di metterla in sicurezza. Azione che è stata effettuata. L’ultima presenza di persone all’interno degli stabili risale al 2009, quando sono state fatte sgomberare dai carabinieri e dalla polizia locale. Direi, quindi, che la situazione è monitorata e seguita. Certo, non è una cartolina per Besozzo, ma cerchiamo di garantirne il decoro. Ci vengono chieste soluzioni urgenti: io rispondo che stiamo lavorando con la proprietà che si è sempre dimostrata attenta e colllaborativa con l’amministrazione comunale nel proporre soluzioni utili per Besozzo. L’alternativa più veloce e semplice -conclude- ora sarebbe la chiusura dell’area e il caos generale per le vie di Besozzo”.
Federica Lucchini