“Chi trova un amico trova un tesoro”. Proverbi di un tempo in cui non c’erano maghi, cartomanti o chiaroveggenti telematici, espressioni nate dalla vita di tutti i giorni, create per definire meglio i tempi e i ritmi di una vita confinata spesso in uno spazio circoscritto, dove ogni frase, parola o suono, scandivano la forza e la bellezza di una relazione nata e vissuta all’interno di una famiglia raccolta davanti a un camino. Chi è l’amico? Una persona con cui è umanamente possibile parlare senza il pericolo di essere traditi, un raccoglitore di umanità o un distributore di saggezza? Di solito l’amico non chiede, dà, non prevarica, fa un passo indietro. Dà senza opporre resistenza, senza chiedere nulla in cambio, dà perché è nella sua natura spirituale creare sistema, stabilire ponti, seminare senza raccogliere, donare sempre, anche quando i doni non vengono capiti, amati e apprezzati per quello che realmente sono e valgono. L’amico sorregge, supporta, anima, incoraggia, rallegra, conforta, apre il suo cuore, sa quando parlare e quando stare in silenzio, percepisce il bisogno da uno sguardo e la sua azione non è mai plateale, si distribuisce silente, ma determinata. L’amicizia è un legame fraterno, in cui si realizza la parte migliore, quella che corre verso l’umanità accogliendone virtù e debolezze, inventando sempre quella che manca e di cui si ha bisogno.
Non è facile trovare un amico, non è facile donare per il gusto di dare, reprimere quell’egoismo che giace latente e che si manifesta ogniqualvolta si sente derubato, limitato, confutato, represso, nulla è facile per chi ha coscienza della coscienza, per chi prima di agire interroga l’anima e ne attende risposta, nulla è facile per chi si priva di una parte della ricchezza per imbandire la tavola. L’amico non dimentica, ha una visione aperta e solidale della verità, non la mistifica, non la usa per fini personali, non si perde nel gioco vizioso degli intrallazzi, non guarda da che parte pende la bilancia, è sempre lì pronto a offrire quello di cui madre natura lo ha dotato. L’amicizia, un vincolo? Forse più che un vincolo è un segno, simbolo di un destino che spesso appare inaspettato e, per questo, ancora più bello e apprezzato. Nella società del calcolo, dove l’euro domina e detta legge e dove ogni azione ha una sua ricaduta pecuniaria o di potere, ci sono valori che alzano la voce per essere ascoltati, l’amicizia è uno di questi.