L’albero della riconoscenza continuerà a fiorire. Così è stato deciso ieri in municipio dal comitato, costituito appositamente per la creazione di quell’allestimento artistico, posto nell’area verde tra via Marsala e via Maggioni, che ha lo scopo di ricordare le figure che hanno inciso nella comunità di Gavirate, Voltorre, Oltrona. L’anno scorso, dopo la posa dell’opera che porta la firma di Enrico Brunella e di Renzo Cervini, vi sono state apposte due foglie in ricordo del parroco don Ottavio Pellegatta e di Domenico Bernacchi, fondatore della casa di riposo omonima. A breve, le due nuove foglie porteranno il nome dei fratelli Cornelio e Luigi Rovera, benefattori di Oltrona, e del maestro Cesare Columbaro, che ha insegnato a Gavirate dal 1945 al 1975, occupandosi anche dell’attivitò svolta all’interno della colonia elioterapica “Roncoroni”. La decisione, dunque, è scaturita dopo un’attenta analisi del comitato, presiduto da Luigi Roberto Barion, alla presenza dell’assessore Enrico Brunella, in sostituzione del sindaco Silvana Alberio. Tutti i componenti hanno riconosciuto l’opera meritoria dei prescelti a partire dai Rovera, che il 20 dicembre 1907 donarono alla comunità di Oltrona l’asilo, intitolato alla loro madre Santina, con particolare attenzione nei confronti del bambini che vivevano in difficoltà economiche. L’edificio fu costruito, su terreno da loro comperato, secondo i criteri più moderni dell’epoca. Cornelio, di cui una via a Oltrona porta il nome, istituì anche un fondo per mettere a disposizione nell’ospedale di Varese un letto per assistere le persone non abbienti di Oltrona. Entrambi i fratelli erano emigrati in Sudamerica. Ritornati, decisero di condividere parte dei loro guadagni con la comunità. Molti a Gavirate ricordano l’insegnamento del maestro Columbaro. Originario di Città Sant’Angelo (Pescara), dove nacque il 18 aprile 1914, quando giunse a Gavirate, continuò l’attività iniziata in provincia di Chieti. Severo e generoso, si dedicò con grande entusiasmo al patronato scolastico (fondato da Luigi Volpi Nannipieri), la cui opera era volta agli alunni non abbienti, fornendo loro l’occorrente per studiare e la refezione scolastica. In estate era molto impegnato a dirigere le attività all’interno della colonia elioterapica dove confluivano i ragazzi per le vacanze estive. Il giorno che lasciò la scuola tra le lacrime, tutti gli alunni gli intonarono “Vola, vola”, l’inno abruzzese.
Federica Lucchini
Gavirate – Inaugurazione dell’albero della riconoscenza – Video della cerimonia