Federica Lucchini, giornalista de La Prealpina e presidente dell’Associazione Culturale Menta e Rosmarino, ha recensito con grande competenza e profondità il libro Labirinti del cuore, scritto da Don Silvio Bernasconi.
Pubblichiamo l’articolo
E’ l’essere accanto come presenza lieve, ma che non abbandona, lasciando a ciascuno il dono della libertà. Don Silvio Bernasconi, amministratore parrocchiale della comunità pastorale “Maria Santissima sotto la rocca” di Azzio, Orino e Comacchio, usa la scrittura come voce amica dei suoi parrocchiani. Da una vita, come attento conoscitore del mondo del teatro e della comunicazione, questo imprinting lo mette in atto con l’approfondimento quotidiano svolto nelle prime ore del giorno quando l’assenza di impegni quotidiani mette in luce il giusto valore del tempo e si assapora il gusto di lavorare con la mente feconda. Nascono così quelli che lui definisce piccoli spunti, appunti, che hanno il sapore di editoriali, raccolti nella rubrica di Facebook “Controcorrente”, molto apprezzata, oltre i confini della comunità pastorale, come sono amati i suoi tanti libri pubblicati negli anni. “Ogni giorno -sottolinea- c’è materiale per arricchire la vita”. Soprattutto di lavorare, con discrezione e sottotono nell’intimo delle persone perché avvenga l’incontro con il trascendente. Tra l’imperfezione e la perfezione. E’ un lavoro di cesello, di pazienza e attenzione che si evince anche dal suo ultimo libro “Labirinti del cuore” (ed Book Sprint). Sono lettere d’amore e confidenze, racconti brevi. Preferisce scrivere romanzi, perché ama sviluppare i personaggi, indagare nei valori che ognuno porta in sé. “La vita è il vero romanzo, l’incontro tra la imperfezione e la perfezione”, afferma, ricordando che io sono a immagine e somiglianza di Dio”. Questa volta don Silvio ha scelto un mezzo obsoleto, la lettera, per entrare nel labirinto, luogo particolare pieno di fascino, di silenzio, di sorprese e di difficoltà per cui c’è necessità di alzare la voce perché qualcuno oda e corra in aiuto e conduca verso Dio. I protagonisti si mettono in gioco, c’è chi ha l’arroganza di possedere tutte le risposte, di non rapportarsi con la sua essenza, ma la voce guida ricompone i tasselli disordinati. Leggendo il libro, si comprende come sia molto amata la parte delle confidenze, istantanee che “danno spessore e peso al tutto, perché ha la forza di suscitare in me incanto, rapimento, contenuto appena sussurrato, eppure potente e decisivo. Il “particolare” confida verità stuzzicanti”, scrive. “Io ho ricevuto molto -afferma- grazie a un sacerdote che mi ha insegnato i fondamenti della vita. Vivo il senso della responsabilità di condividere ciò che ho ricevuto”. Per questo nei suoi incontri con i fedeli i temi di attualità sono costanti e vissuti in una ottica piena di umanità.
Federica Lucchini
3 pagine del libro