Esistono persone che, con l’altruismo e la semplicità, sanno trasformare la loro vita in un capolavoro. Sandro Brunella, scomparso nell’aprile del 2010, era una di queste. La sua memoria, molto viva nella comunità, ha fatto sì che l’amministrazione comunale, mercoledì 1° maggio alle ore 17, gli intitolerà la sala della biblioteca di via Motto dei Grilli. Nell’occasione, organizzato dall’associazione “Menta e Rosmarino” che lui presiedeva, si terrà un dibattito pubblico sul tema “Problematiche e opportunità nel futuro dei piccoli comuni” con la partecipazione di alcuni sindaci del territorio, insieme ad altri esponenti delle amministrazioni locali, moderato dal giornalista Marco Giovannelli. Sono passati quasi 10 anni dalla sua morte, eppure l’esempio di questo volontario a tutto tondo continua ad essere citato perché nella sua dedizione al prossimo era unico. Eppure, era lui che ringraziava gli altri per offrirgli quella ricchezza interiore che lo appagava. Dopo la pensione, non concepiva l’idea di essere inattivo: e allora la scelta di mettersi fuori del Centro Commerciale per aiutare le persone anziane a portare le borse. Fino ad entrare a pieno ritmo (8 ore al giorno) al servizio dell’Istituto Sacra Famiglia. Con il suo linguaggio semplice e con una espressione degli occhi che diceva tutto spiegava quanto la presenza dei diversamente abili fosse diventata una ragione di vita per lui: “L’è trop dificil de spiegà par mì, ma l’é inscì!”, ripeteva. “Li ha aiutati a crescere dando loro l’impressione che stessero crescendo da soli”, ricorda un’educatrice. “Ditemi quello che devo fare e io lo faccio”, era la frase che era solito ripetere: dal piantare un chiodo al pompare le gomme, dall’imboccare i ragazzi ad accompagnarli a passeggiare, dall’andare in perlustrazione nel posto in cui dovevano essere accolti all’essere sempre vigile. Fino ad accompagnarli dal Papa, lui che non era credente: “Dove sono loro, vado anch’io”, aveva detto quando gli era stato fatto notare. E’ stato uno dei fondatori della Squadra Volontari Antincendio e Protezione Civile di Cocquio, trasmettendo a tanti giovani la passione per il Campo dei Fiori che conosceva profondamente. Ma la sua peculiarità era esserci dove c’era bisogno. Sul Sandro tutti potevano contarci. Un no non sarebbe mai arrivato. C’è un episodio che merita di essere ricordato e che è significativo di quanto abbia inciso nella comunità di Cocquio: il giorno che si è diffusa la notizia del suo decesso, si sapeva che non ci sarebbe stato nessun rito, come suo desiderio (le sue ceneri furono disperse sul Sasso del Ferro a Laveno): tanta gente cominciò ad andare in chiesa e la recita del rosario fu un momento lungo, perché appena terminata una se ne cominciava un’altra. Tutti coloro che avevano capito e beneficiato della sua presenza, volevano sentirsi uniti nel testimoniare la gratitudine.
Federica Lucchini
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Dalla rivista Menta e Rosmarino
1 maggio 2019 – Intitolazione della sala polifunzionale comunale a Sandro Brunella