Si è svolta venerdì 3 luglio- tradizione consolidata da anni- la serata di presentazione del n° 34 di Menta e Rosmarino, a Cuvio.
Cuvio è un paese incantato, la sua piazzetta davanti alla chiesa una bomboniera. Il dott. Centrella nei panni di anfitrione, ha fatto gli onori di casa come illustratore del paesaggio: a nord la balconata col panorama sulla valle e i monti che la circondano: il Nudo, il Sasso Ferro..e il Pizzo Cima a est in lontananza, i ricordi storici importanti: Palazzo Litta a oriente, casa Maggi a sud…e quelli letterari di Piero Chiara col suo “Il Pretore di Cuvio”, ben conosciuto da chi ama leggere….
La presentazione della rivista “Menta e Rosmarino” è un classico appuntamento di inizio estate.
Il pubblico sempre numeroso avrebbe trovato un’accoglienza degna del luogo, degli sforzi davvero importanti e raffinati della Pro Loco di Cuvio e dell’organizzazione della serata predisposta dal prof. Palazzi, direttore della rivista e dai suoi valenti collaboratori… se Giove Pluvio non avesse reso la serata estiva turbolenta, con le sue minacce di pioggia e di conseguente fuga alla ricerca di un riparo…Ma, nonostante la cattiva sorte, la serata ha mantenuto le scadenze previste: il saluto cordiale delle Autorità, gli onori di casa sobri e vivaci, la conduzione del dott. Centrella e di Betty Colombo che si è cimentata con la lettura dell’addio- appassionato e dolente- alla scuola del commosso prof. Palazzi . La presentazione articolata del 34° numero della rivista è stata curata con un discorso colto, elegante di grande spessore storico dal prof. Enzo Laforgia, che più che analizzare gli articoli presentati, ha sottolineato il valore del “documento”, ormai necessario ed indispensabile- storico- per leggere il nostro presente e il nostro passato, e che narra la sua storia da ormai quindici anni.
Il dott. Romano Oldrini, Presidente del Premio Chiara, con l’ausilio di lettura di Betty Colombo ha presentato il nuovo libro: “Il Croconsuelo e altri racconti” edizioni Menta e Rosmarino,di Maria Grazia Ferraris. L’Autrice ha a sua volta commentato vivacemente le tematiche accennate con esemplificazioni del suo metodo di lavoro.
A seguire, sempre tra i dispetti di Giove Pluvio e l’impavida resistenza del pubblico affezionatissimo, armato di ombrelli, un breve intrattenimento musicale “Omaggio a Frank Sinatra” con Leyla e Niccolò, due giovani promesse del canto di sicuro talento.
Al termine la Pro Loco di Cuvio, co-organizzatrice dell’evento, ha fatto “gli onori di casa” intrattenendo i presenti con delle piccole squisitezze gastronomiche. Dispettoso Giove Pluvio (M.G.)
Alcune foto della serata
La copertina del libro di Maria Grazia Ferraris
“La cultura non è patrimonio mummificato, deve venire filtrato, e dopo lunga macerazione i singoli elementi escono fasciati da un sentire nuovo, personale.
In questa operazione esploratrice vuole porsi la forza del libro Il croconsuelo e altri racconti di M.Grazia Ferraris. Sedici racconti che si reggono su una narratologia ora sobria, ora effusiva; ora riflessiva e nostalgica, ora melanconica, che non vuole scadere in sentimentalismi di bassa lega, fino all’ultimo capitolo in cui “gli avvoltoi pazienti si istallavano sui tetti delle case dove qualcuno sudava l’agonia”; dove “la morte di Leclerc portò Paolina alle soglie della demenza”.
Un vero amore per storie e personaggi, ma anche per i paesaggi e la storia della terra varesina, e per la natura stessa con tutta la sua complessità
Il croconsuelo presenta tre nuclei tematici: Memoria, Storia e storie, Donne. Il primo capitolo si pone come momento incipitario eponimo. Un racconto di ricordi, di tempi andati riportati a memoria da un bar provvisto di pochi tavolini dell’amico di studi Gianni: “DA GIANNI – PIZZA D’ASPORTO: pizza margherita, quattro stagioni, quattro formaggi… e CROCONSUELO…” La seconda parte torna con storie quotidiane al nostro Risorgimentoe ai suoi personaggi storici.
La terza parte è dedicata alle donne, tema che l’autrice insegue da anni con altri racconti pubblicati: Lettere mai spedite, 2009, e Occhi di donne, 2012. Qui alcune: uniche e dimenticate dalla storia: Paolina Leopardi, Matilde Manzoni, Paolina Bonaparte …e chiave di lettura, esemplare tra tutte, l’immortale Penelope. Come diceva Jules Renard “nella casa della poesia la stanza più grande è la sala d’attesa”, quella sala in cui si immagazzinano realtà fenomeniche….”: vale a dire la vita. “