– La politica dell’accoglienza diffusa. E’ questo il tema della lettera, consegnata durante un incontro, al Prefetto Giorgio Zanzi da parte di una delegazione della rete civica dei sindaci per l’accoglienza della provincia di Varese. “Ancora una volta, abbiamo manifestato la nostra disponibilità a collaborare per diffondere questa politica specie tra quei comuni che ancora non hanno attivato progetti di accoglienza – spiegano i sindaci portavoce Silvio Aimetti di Comerio e Fabio Passera di Maccagno con Pino e Veddasca – Siamo convinti che la reciproca solidarietà tra pubblici amministratori sia fondamentale in questo momento storico. Non è più pensabile che vi siano comuni che non facciano la loro parte. Se si considerasse il criterio dei 3 migranti su 1000 abitanti, i richiedenti asilo sarebbero accolti in forma diffusa su tutto il territorio provinciale evitando le situazioni di criticità che alcuni comuni stanno affrontando”. L’affollamento critico – come si evince dalla tabella stesa dalla rete il 20 ottobre scorso – è presente, infatti, nei comuni di Tradate, Somma Lombardo, Fagnano Olona, Uboldo, Gorla Minore, Marzio. Sono 42 i comuni che accolgono, molti dei quali hanno presenze in più, rispetto alla percentuale del 3 per mille abitanti (Varese, Somarate, Venegono Superiore, Cavaria, Castronno, Taino, Caravate, Veddasca, Porto Valtravaglia, Mercallo, Dumenza, Luvinate, Castello Cabiaglio). Novantotto sono i comuni che non ospitano.
“Venerdì 18 novembre – continuano i due primi cittadini – si è tenuto, con una buona partecipazione di amministratori, il convegno organizzato da UPEL su nostra richiesta, durante il quale la dottoressa Daniela Di Capua direttrice centrale del sistema SPRAR (Sistema Protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ha chiaramente spiegato agli amministratori le significative opportunità e migliorie insite in questo strumento, che sicuramente potrebbe convincere chi ancora non ha attivato un progetto, nel procedere ad attuarlo. La gestione diretta del Comune, la possibilità di includere nella rendicontazione anche servizi che abbiano una ricaduta positiva sui nostri cittadini, sono solo alcuni dei punti a suo favore”. “Il bilancio tra costi e benefici – prosegue Aimetti – correlato al tema richiedenti asilo porta allo Stato un saldo positivo di 3,9 miliardi, compresi i costi di accoglienza. Con una integrazione ben programmata si alza il nostro tasso demografico. Ciò significa anche che in futuro si continueranno a pagare le pensioni. I migranti, in altre parole, pagano le future pensioni agli italiani”.
“Nei prossimi giorni – riprendono i due sindaci – invieremo al direttore della Caritas Ambrosiana dottor Luciano Gualzetti, lo stato aggiornato al 20 ottobre dei migranti accolti nella nostra Provincia, di cui parlavamo, in modo che Caritas si possa attivare presso quelle parrocchie appartenenti a comuni che ancora non ospitano. Ringraziamo i comuni che recentemente hanno deciso di aderire alla rete”.
Federica Lucchini
Varesenews
La mappa dei richiedenti asilo in provincia di Varese