La poesia non ha età, non ha confini, è l’essenza stessa della vita, perfetta sintesi di vocazioni linguistiche che trasformano la materia in musicalità e armonia, in pura genialità creativa. La poesia è dentro di noi, nella leggerezza dei nostri sentimenti, nel geniale raccordo tra l’essere e l’intuizione, nella libertà espressiva che accompagna il nostro cammino.
E’ la più elevata manifestazione dell’atto comunicativo e per questo richiede sensibilità, analisi introspettiva, capacità di osservazione, di saper cogliere tutto ciò che sfugge alla normale lente d’ingrandimento, compresa la voce dello spirito e quella del cuore. Ho imparato ad amarla ascoltandola dalla viva voce di insegnanti che avevano il dono della comunicazione emotiva.
Ogni volta che li ascoltavo mi emozionavo, era come se quelle evocazioni scatenassero una bufera d’immagini, di ricordi, di affetti e purezze abbandonate troppo in fretta.
Mi sono immedesimato spesso nelle umane frustrazioni del poeta, figura spesso contraddittoria, eroe costretto a combattere contro il pregiudizio dell’icomprensione critica, contro gli schemi aprioristici della gerarchia borghese e contro il materialismo storico della civiltà industriale.
Se qualcuno pensasse di sostituire la scienza alla poesia, decreterebbe la morte spirituale dell’essere umano, costringendolo a un imbarbarimento progressivo della sua interiorità. Uno dei grandi problemi del mondo moderno è quello di non riuscire più ad armonizzare sentimento e ragione, passione e razionalità.
E’ come se improvvisamente due mondi che sembravano dormienti, si ripresentassero sul palcoscenico della storia per chiedere la restituzione di un primato. Il razionalismo industriale si ciba di materialismo, delegando a un sottile e sofisticato gioco di onde elettromagnetiche il potere della seduzione, mentre l’Umanesimo difende la specularità della natura umana, grande protagonista della conoscenza e del sapere.
Vivere la poesia significa snidare la parte più nobile che giace latente negli angoli remoti della nostra coscienza e nelle vie molto ramificate del nostro sistema vascolare, accendere la luce dell’universalità della natura umana, sviluppare generosi rapporti relazionali con noi stessi e il mondo esterno.
Il poeta stempera, dirime, canta, ripropone l’umanità di un lavoro che nasce nella magia di un mistero, in cui s’incontrano anima, emozione e pensiero. La poesia è viva voce della nostra cultura, l’unica che sia ancora in grado di elevare l’uomo dalla barbarie dell’omologazione