LA NASCITA DELLA TELEVISIONE ITALIANA, IL SUO SETTANTESIMO COMPLEANNO, IL SUO INDESCRIVIBILE AMARCORDO DI STORIE E DI IMMAGINI, IL SUO RUOLO SOCIALE, POLTICO, CULTURALE, LA SUA CAPACITA’ DI ESSERSI POSIZIONATA NEL CUORE DEGL’ITALIANI, IL SUO ESSERE A DISTANZA DI TEMPO UNA PRESENZA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA NEL CUORE DELLA FAMIGLIA ITALIANA.
di felice magnani
Ricordo il bianco e nero, i primi volti elegantemente agghindati, il primo telegiornale e il carosello, le primissime manifestazioni televisive, i primissimi giochi, l’ansia di poterla seguire da qualche parte nei bar, oppure nella casa di un amico di famiglia, il primo ad averne deciso l’acquisto. Eravamo alla fine degli anni cinquanta, ricordo tutta la via assiduamente presente il giovedì di Lascia o Raddoppia, i silenzi e il bisbiglio di qualche anziano un po’ sordo, quelle chiavi continuamente manipolate da un’anziana signora che, per la prima volta, diventava spettatrice del primo grande avvenimento della storia televisiva in compagnia di una piccola folla di uditori. Ricordo l’insofferenza del padrone di casa ogniqualvolta un rumore, anche del tutto casuale, rompeva l’armonia di una religiosa attenzione. Ricordo Mike Bongiorno, le sue primissime gaffe, i suoi imbarazzi, la sua smaliziata capacità di interloquire con una sorta di simpaticissima bonomia comunicativa, i suoi fuori campo, la sua capacità di rendere la relazione con il pubblico un intermezzo familiare e amichevole, pur nel rigoroso rispetto delle regole del gioco. Ricordo la brava Sabina Ciuffini e via via molti dei personaggi davvero unici che si sono avvicendati nelle cabine di Lascia o Raddoppia e poi in quelle di Rischiatutto. Ho stampata nel cuore la finale mondiale Brasile – Svezia, due formazioni supersoniche che hanno lasciato un segno indelebile nella storia calcistica mondiale e in quella italiana in particolare, da notare che molti dei fuoriclasse di quella edizione finirono per essere acquistati da importanti squadre italiane. Non si possono sottacere i due gol di Edson Arantes do Nascimiento detto Pelé, il centravanti brasiliano che avrebbe fatto impazzire di gioia milioni di tifosi rimasti entusiasticamente attoniti di fronte alla bravura dell’attaccante della nazionale brasiliana. Determinanti i suoi goal nella finale mondiale contro la Svezia. Il salto dal bianco e nero alla televisione a colori ha determinato un cambiamento epocale, per la prima volta le straordinarie bellezze paesaggistiche del nostro paese facevano un figurone, l’immagine cominciava a occupare quella meritatissima posizione espositiva, amata in tutto il mondo. Una lunghissima fila di personaggi importanti cominciava a conquistare definitivamente il video, alimentando le simpatie della gente, la voglia d’immedesimazione di un pubblico relegato molto spesso nelle penombre quotidiane di una vita chiusa troppo in se stessa, nei suoi silenzi, nelle sue solitudini. Si faceva così strada un bene destinato a occupare un posto di primo piano nella quotidiana affettività della gente, in particolare degli anziani, finalmente capiti da un prezioso strumento che cominciava a pensare ai loro bisogni e alle loro necessità. Una televisione quindi che assumeva un ruolo di primo piano nella lotta contro l’analfabetismo, grazie alla straordinaria vocazione comunicativa del maestro Manzi, figura di primo piano nella battaglia contro quell’ignoranza che impediva a molte persone di entrare a far parte a pieno diritto della vita in tutte le sue forme e variabili. Col maestro Manzi l’Italia scopre la sua vocazione educativa, l’amore per quella lingua italiana che diventava indispensabile per entrare nel vivo della trasformazione economica, sociale e culturale di un paese che prendeva le distanze da una amaissima civiltà contadina per incamminarsi verso un mondo industriale in costante e interessante mutazione. Figure emblematiche come Fulvia Colombo, sono rimaste storicamente legate alla nascita della televisione, basti ricordare la mattina del 3 gennaio del 1954 quando annunciò l’avvio delle trasmissioni televisive. Altra figura di primo piano è stato Ugo Zatterin, storico moderatore di tante tribune politiche e poi via via personaggi che della televisione sono stati icone determinanti. Mike Bongiorno, Mario Riva, Nicoletta Orsomando, Raffaella Carrà, Enzo Tortora, Delia Scala, Tito Stagno, Piero Angela sono entrati nel cuore della gente con la loro autorevolissima capacità di creare rapporti stabili con il pubblico, nelle varie trasmissioni di cui sono stati protagonisti. Quella degli inizi era una televisione molto attenta alla correttezza comunicativa, i suoi protagonisti erano veri e propri divi, amati e stimati anche per quella loro innata vocazione alla delicatezza, allo stile e all’eleganza, che li faceva amare dal grande pubblico, alla costante ricerca di personaggi a cui affidare la propria voglia di identificazione. La gente era affascinata dalla Cittadella, dai Promessi Sposi, seguiva con grande interesse il Mulino sul Po, I Fratelli Karamazov, il Conte di Montecristo, per i più piccoli c’era la Freccia Nera, una televisione che cominciava ad allargare il quadro cognitivo, offrendo prodotti sempre più appetibili dal grande pubblico. L’aumento via via dei canali, la possibilità di scegliere quello preferito, l’idea che si potesse trovare sempre qualcosa di più adatto, la scelta dei personaggi più amati creava una straordinaria voglia di scandagliare fino in fondo il miracolo televisivo, visto dai più come una grandissima compagnia sociale, oltreché la possibilità di aprire lo sguardo sul mondo nella sua ampiezza, nella sua capacità di suggestionare, emozionare, creando nuovi motivi di amore e di conoscenza. Oltre alla grande televisione pubblica così ben interpretata da mamma RAI, si sono poi via via accodate TV private come MEDIASET e tante altre, che hanno trovato lo spazio necessario per avviare nuove e interessanti proposte innovative. Oggi la televisione resta un punto fermo nella vita degl’italiani, è una compagnia straordinaria, senza la quale la vita sarebbe molto più triste e solitaria. Grazie alla televisione l’emozione è all’ordine del giorno, la gente si tiene al corrente, naviga a trecentosessanta gradi alla ricerca del programma preferito, si diverte, parla, discute, ogni programma può essere un valido motivo di discussione, tutto contribuisce a dare un senso più compiuto e moderno alla nostra esistenza, a renderla capace di essere al tempo coi tempi, di poter volare anche là dove sarebbe impossibile arrivare. Qualcosa in più forse si potrebbe fare, soprattutto per quei giovani che desiderano essere tra i protagonisti di una società che guarda avanti per trovare nuove e più gradevoli coordinate sociali e culturali sulle quali inserire la propria volontà di migliorare sempre un pochino di più.