“Per ogni lavoro bisogna nascere!”, afferma con entusiasmo Mariella Della Chiesa, 82 anni, invidiabili. E lei, per destino, è nata proprio per le nascite. Può apparire un gioco di parole, questo, ma non lo è. Ha trascorso ben 63 anni nel suo negozio, ininterrotti, senza mai concedersi ferie, a disposizione delle esigenze dei bambini, la mitica “casa della cicogna”, conosciuto come “la cicogna”, un negozio storico per Gavirate, che si affaccia su via Garibaldi. Ha deciso di chiudere quello spazio affascinante, dominato da una colonna del 1700, tutta sbalzata, che sorregge archi ribassati, dove anche quando non ci sarà si sentirà il rumore leggero dei suoi passi, tanti sono stati in questi decenni. Avrebbe voglia di continuare, ma desidera dare spazio alle esigenze della famiglia, un marito amato, Attilio, “che mi ha permesso di poter trascorrere tanto tempo qui, aiutandomi in cucina”. Sul bancone, in mezzo agli ultimi prodotti da vendere, un libro in francese: “Mi piace troppo il francese. Continuo a studiarlo. Mi piacerebbe anche l’inglese!”. Vederla arrivare con la bicicletta o camminare a piedi, 7 km al giorno per raggiungere casa, in auto solo se ha prodotti da trasportare, dà l’impronta di quanto le piaccia entrare con entusiasmo nelle cose che fa. E viene istintivo chiederle della sua lunga esperienza che si “annusa” interessante, considerato che la sua attività ha compreso, soprattutto nel corso dei primi anni, anche la vendita degli alimenti per bambini. “Eravamo in cinque rivenditori in tutta la Provincia di una certa marca (Nipiol) di latte e biscotti e il proprietario, per ringraziarci del successo che avevamo ottenuto, ci ha invitato a ristorante Biffi, in galleria a Milano. Ognuno di noi aveva un cameriere alle spalle, pronto per le nostre esigenze”. Lo scorrere dei ricordi la conduce al Pitti a Firenze dove per l’abbigliamento trovava la migliore qualità, o a Venaria Reale dove imperava la marca GIG per i giocattoli. “Arrivavo sia in estate che in inverno -spiega- In questi momenti ho trovato tanta merce. I rappresentanti apprezzavano il mio modo di approcciarmi ad essa”. Anche oggi continua con quel suo colpo d’occhio fulmineo e capace di intuire la qualità della merce da acquistare. “Se io comprendo che un prodotto ha una vendita, non me lo lascio scappare!”. E’ come una simbiosi, un’attrazione tra loro. E poi c’è il rapporto con i clienti, ai quali offre la libertà di valutare, dapprima senza intervenire, poi pronta a mettere in risalto ogni dettaglio con sicurezza e convinzione. Usa l’arte del tempo, della persona che dona fiducia. “Mi ci sono trovata dentro”, spiega alludendo alla mamma Giuseppina, “una figura splendida, sempre sorridente, genuina”. che l’aveva iniziata al negozio. La creatività per Mariella ha significato un continuo generare idee come la costruzione della cassetta dove i bambini deponevano le lettere per Gesù Bambino a Natale: c’è voluta la sinergia col marito, pronto a realizzarla in legno, dipinto di rosso. Così per anni i bambini depositavano i loro desideri ed era nato un archivio straordinario. Ancora oggi Mariella conserva le lettere con la gioia di aver saputo dare gioia e con la soddisfazione di avere come clienti nonne che conservano i vestitini dei loro figli comperati da lei, anni fa. Quando una commerciante è fatta per questo mestiere, le soddisfazioni si raccolgono a grappoli.
Federica Lucchini