Pochi posti liberi ieri nella chiesa dell’Assunta a Caldana, durante la messa concelebrata ieri alle ore 17 dal parroco don Fabio Giovenzana e da don Mario Malgarini, assistente spirituale dell’Istituto “Sacra Famiglia”. “In questo momento così delicato, questa sarà una celebrazione essenziale -ha spiegato il parroco, prima dell’inizio del rito- Seguiremo le misure di sicurezza indicate, senza scambiarci il segno della pace e ricevendo l’eucarestia nella mano. Al termine, dopo la benedizione, uscirò sul sagrato per benedire con la Santissima Eucarestia tutte le nostre terre per osare chiedere a Dio di proteggerci in questo frangente di grande bisogno”. Don Fabio aveva annunciato in un comunicato che avrebbe celebrato “senza concorso di popolo”, specificando che ogni fedele era assolto dall’obbligo del precetto festivo. Così non è stato: i fedeli hanno sentito la necessità di partecipare alla messa dal vivo, non via etere, come indicato dalla Diocesi. Al termine del rito, dopo la benedizione esterna, il sacerdote è rientrato in chiesa per l’imposizione delle ceneri. Successivamente è partito alla volta della chiesa della Purificazione di Cocquio dove ha celebrato alle ore 18, mentre questa mattina alle ore 7,30 è stato presente nella chiesa di Sant’Andrea. Tutte le altre celebrazioni sono state sospese. “Questa emergenza – aveva spiegato il sacerdote nel documento diffuso- può diventare occasione di crescita per le nostre comunità perché può aiutarci maggiormente ad accorgerci del bisogno che tutti abbiamo di un rapporto più profondo con Gesù. Dovremmo forse tenere chiuse le porte delle chiese nei preziosi istanti in cui Cristo rinnova il suo sacrificio redentore, mentre rimangono aperti i centri estetici, i bar, le mense, i parrucchieri, i centri commerciali, i supermercati, i mezzi pubblici, i luoghi di lavoro, le banche?”. Poi ha aggiunto: “Certo, non siamo irragionevoli e non vogliamo “tentare Dio” contravvenendo le più elementari norme di sicurezza! Ma non vorremmo neanche sentirci rimproverare: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Il sacerdote ha ricordato le parole di san Giovanni Paolo II pronunciate il giorno dell’inizio del suo pontificato: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà” e quelle di Papa Francesco il 18 novembre 2015: “Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto!”. “Come espressione della vostra fede -ha terminato- siete invitati a riunirvi nelle vostre case per la preghiera in famiglia, seguendo le celebrazioni alla televisione. Oggi (1° marzo) tutti i fedeli della diocesi potranno unirsi in preghiera con l’Arcivescovo che dalla cripta del duomo presiederà la celebrazione eucaristica trasmessa in diretta su Tg Lombardia-Rai3 a partire dalle ore 11”.
Federica Lucchini
A Cocquio Trevisago S. Messa in Chiesa senza concorso di popolo ma a porte aperte