Ieri mattina (13 maggio) quell’angolo caratteristico, costituito dal portico della sede della Cooperativa Pescatori del lago di Varese, aveva un particolare che attirava l’attenzione di tutti: due grossi pesci siluri, della lunghezza di circa 1 metro e mezzo ciascuno, erano adagiati per terra vicino al Negus, Luigi Giorgetti, pescatore professionista che stava sfilettando i pesci raccolti nelle reti. “Accanto all’isolino Virginia avevano la loro tana -ha spiegato Luigi- Certo sono voraci, mangiano tutto. Mangiano anche i gamberi, che come loro sono stati introdotti nel lago di Varese e danno solo fastidio perché si impigliano nelle reti, Quindi, qualcosa di utile fanno!”, ha concluso sorridendo il pescatore. Qualcuno si è incuriosito e ha deciso di portarsene a casa una parte. “La carne è bianca, compatta -spiega Alessandra Gagliardi, ricercatrice dell’Università dell’Insubria- Noi non siamo abituati a mangiarla. Ma nei Paesi del bacino danubiano, da dove proviene, è commercializzato. Nel lago di Varese è stato immesso attorno alla metà degli anni Cinquanta, mangia di tutto, anche esemplari di anatre adulte. Nel loro stomaco è stato rinvenuta persino la plastica”. “E il nostro lago ne è pieno”, conclude un altro pescatore, Gianfranco Zanetti.
Federica Lucchini