Domenica 8 è stata una giornata molto emozionante! Don Giuseppe è arrivato alle 9 accompagnato da Franco Brasca e accolto da don Franco e don Claudio: ha voluto entrare subito in silenzio in Chiesa e rivedere con calma i “suoi angoli” (la statua di Maria, gli altari etc). Pian piano è arrivata la gente ed alle 9.30 è iniziata la S. Messa. La Chiesa era piena.
Don Giuseppe è entrato in processione con gli altri due sacerdoti e i chierichetti. L’atmosfera era colma di emozione e sorrisi. Dopo una breve introduzione di don Franco, è stato letto un breve pensiero di benvenuto preparato per esprimere i sentimenti di tutti:
“ Don Giuseppe,
oggi trova ad accoglierla una comunità che in questi decenni ha continuato a coltivare il grande affetto che legava Lei ad ogni persona. Nulla è immutato nei Suoi confronti; anzi si è rafforzato nel ricordo dei cinque anni condivisi nelle gioie e nei lutti di ogni famiglia. La memoria va ai momenti personali, vissuti con intensa partecipazione e attenzione a tutte le sfumature dell’animo, ad un incontro felice che sapeva di una presenza / guida, sicura e paterna. Ha seminato bene, don Giuseppe, anche nelle comunità vicine, dove il Suo nome è ancora sinonimo di grande umanità. Ha davanti a Lei alcuni suoi ragazzi – ora uomini e donne – che nella loro crescita hanno conservato le tracce del Suo insegnamento e, come tutti noi, Le sono profondamente grati.
BENTORNATO, DON !! “
Nel suo intervento Don Giuseppe ha sottolineato che, mettendo piede in Chiesa, come per incanto i 19 anni di assenza si siano cancellati e come è stato facile riprendere il filo interrotto. La S. Messa è stata intensa e molto partecipata e don Franco con don Claudio hanno presenziato con molta discrezione lasciando tutto lo spazio a don Giuseppe. Finita la S.Messa la gente si è accalcata intorno al Don per abbracciarlo, toccarlo, fargli conoscere le nuove generazioni e risentire le sue parole sempre così accoglienti. Poi in oratorio, davanti alle tavole imbandite per il rinfresco con cibi preparati dalle donne che spontaneamente si sono proposte, tutti sono riusciti a parlargli per quasi 2 ore in un clima molto, molto festoso e familiare. Successivamente, dopo una piccola visita alla chiesetta del Cerro, con Franco, Albertino, Maria Elisa, Andrea e Mattia si è trasferito in piazza per visitare il centro del paese che in questi anni è cambiato: ha ammirato il teatro restaurato, ascoltando la storia del suo recupero, il parco delle feste, in piazza si è soffermato davanti all’edicola della Madonna, poi accompagnato dai ragazzi è entrato al “Caldana caffè” per incontrare in forma casuale gli avventori. Ha fatto i complimenti a Francesca e agli amici del bar per l’iniziativa benefica che hanno preparato per il fine settimana (un mercatino di prodotti sardi, la preparazione all’esterno di uno spazio per cuocere i maialini e un “apericena” con vari momenti musicali) e il cui ricavato verrà devoluto al sindaco di Torpè in Sardegna come piccolo aiuto per la ricostruzione. Osservavo che i ragazzi, mentre don Giuseppe sorridendo si informava e commentava, erano contenti, si sentivano accolti e capiti. Si è poi trasferito al ristorante Campo dei Fiori dove era stato preparato un pranzo in suo onore con la presenza di don Franco, don Santino, don Claudio e circa 50 persone. Qui Don Giuseppe ha aperto i regali che durante l’Offertorio i bambini gli hanno portato: due libri che la comunità di Caldana ha scelto per lui: un Vangelo stampato nel 1978 riccamente illustrato ed un libro del 1879 “Lezionario ecclesiastico ” che l’ha fatto esultare (è un appassionato di libri antichi… ) Verso le 16, dopo essersi soffermato a chiacchierare con tutti i commensali, è stato riaccompagnato ad Abbiategrasso con la promessa di un incontro/ritorno nel prossimo anno, insieme ad un gruppo della sua comunità, magari in occasione di una castagnata per un inizio di “gemellaggio”. L.B.