“La città di Varese ha contribuito durante il mese di novembre ad aiutarci nella raccolta eccezionale di 34 quintali di olive, quando non bastava la nostra manodopera, ed ora, per gratitudine, le doneremo 150 bottiglie di olio”. Bottiglie che prenderanno la via della solidarietà e verranno suddivise tra le suore della Riparazione di via Bernardino Luini che quotidianamente preparano pasti completi per 400 famiglie, e la mensa dei poveri della Brunella. Non poteva essere altrimenti! L’associazione Olivicoltori dell’olio di lago di sant’Imerio è dal 2006 che lavora per gli altri. Quest’anno la loro finalità è spiegata nella frase che hanno scelto: “L’olio diventa acqua per gli assetati del mondo”: il ricavato delle restanti bottiglie -ben 460- sarà devoluto per la costruzione di una cisterna piovana in un villaggio ugandese e per piccole pompe manuali in 13 villaggi indiani. La generosità dei varesini trova sempre strade sicure per raggiungere la sua finalità. Quest’anno gli olivicoltori sono maggiormente orgogliosi della loro produzione: ad una convegno regionale di degustatori l’olio di sant’Imerio è risultato il primo olio in Lombardia, superando quello del lago di Garda, di Como, di Iseo e della Valtellina. La festa avrà inizio sabato 9 febbraio alle ore 16 con la tradizionale processione da san Vittore a sant’Imerio in memoria della sua prima edizione nel febbraio 1417. Dopo la benedizione con la reliquia del santo, impartita da mons. Luigi Panighetti, alle ore 18,30 messa preceduta dalla benedizione semplice dell’olio. Domenica alle 9,25 nuova benedizione semplice dell’olio in chiesa parrocchiale a cui seguirà la messa accompagnata da violino, violoncello, organo. In sala parrocchiale alle ore 10,15 inaugurazione della mostra “Disegni e pensieri dei bambini su sant’Imerio” e nella chiesetta rappresentazione “Dal martirio di sant’Imerio all’olio di sant’Imerio” del Coopuf Teatro. Un momento particolare sarà dedicato alla benedizione della Madonna del Pilastrello, restaurata, sotto l’egida della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio, da Marialuisa Lucini. Si tratta di un affresco del XV secolo, dalle dimensioni di cm. 75 x 109 che si trova nella cappella laterale destra, “inserito in una decorazione pittorica tardo seicentesca che raffigura a sinistra sant’Imerio in veste di pellegrino, con un pugnale conficcato nel petto, simbolo di martirio, e a destra san’Atonio da Padova con un giglio tra le mani. Entrambi volgono lo sguardo verso la Madonna”, spiega la restauratrice. L’affresco, raffigurante probabilmente la Madonna del Monserrato, prende il nome dal pilastro nel portico adiacente la chiesa su cui era sistemato originariamente. Traslato nel 1686 per volontà della Confraternita del SS. Sacramento e della SS. Trinità, venne più volte restaurato. “Prima dell’inizio dei lavori attuali, il dipinto era in discreto stato di conservazione -spiega la Lucini- Necessitava di una pulitura, di una revisione di alcune stuccature piuttosto imprecise e dei ritocchi per rendere il dipinto più leggibile”. Tali interventi sono stati effettuati con pennelli asciutti e morbidi, con tamponcini a base di acqua e tensioattivi, con polvere di marmo fine e grassello di calce stagionata e con colori ad acquerello. La benedizione solenne dell’olio avverrà alle ore 11,20 a cui seguirà la processione verso la chiesa parrocchiale alla quale parteciperanno vari gruppi tra cui dei filippini in costume tradizionale. Poi messa solenne nella chiesa parrocchiale, presieduta dal vicario di zona, don Giuseppe Natale Vegezzi, durante la quale verrà acceso il globo, simbolo di martirio.
Federica Lucchini