Nel cuore verde della provincia di Varese, il borgo di Castello Cabiaglio ha accolto domenica 6 aprile una nuova e coinvolgente edizione della Festa dei Popoli, trasformandosi in un crocevia di culture, profumi e storie provenienti da tutto il mondo. Questo piccolo centro, incastonato tra boschi e colline, vanta un passato ricco di storia, arte e tradizioni contadine che ancora oggi ne caratterizzano l’identità. Le sue strette vie acciottolate, le antiche case in pietra e la vista panoramica sulla valle lo rendono un luogo senza tempo, dove l’accoglienza è parte del patrimonio culturale. Un tempo abitato da famiglie di scalpellini e artigiani, Castello Cabiaglio conserva le tracce di un passato operoso e ricco di spiritualità, testimoniato anche dalla presenza di edifici religiosi e affreschi sacri sparsi nel borgo. Proprio in questo contesto così autentico, la Festa dei Popoli ha trovato una cornice ideale per celebrare l’incontro tra culture. Il Mercato del Giusto iNperfetto, con i suoi prodotti equosolidali e locali, ha animato le vie del centro, mentre una tavola rotonda ha invitato i partecipanti a riflettere sul valore dell’umanità e dell’inclusione. Alle 12:30, la storica Piazza IV Novembre ha ospitato l’attesissimo Pranzo dei Popoli, un vero viaggio culinario tra i sapori di Costa d’Avorio, Polonia, Marocco, Nepal, Senegal, Regno Unito e Italia. Un momento conviviale che ha unito generazioni e tradizioni sotto il segno della condivisione. Castello Cabiaglio si è così confermato non solo custode di un prezioso passato, ma anche promotore di un presente aperto e solidale.
“Tracce di umanità”
“Tracce di umanità” così recitava il titolo della festa dei popoli 2025 svolta ieri, Domenica 6 Aprile a Castello Cabiaglio. E di tracce di umanità ne ho viste tante in una calda giornata tra le bancarelle del mercatino “giustoinperfetto” che apre le nuova stagione. Tanti volti conosciuti, sorridenti e laboriosi hanno dato il via ad una scelta gastronomica da tutto il mondo coinvolgendo gli abitanti del borgo: Costa d’Avorio, Polonia, Marocco, Nepal, UK e Italia. Accomunate da una straordinaria ed arricchente diversità, dopo pranzo, si sono goduti i balli etnici e coinvolgenti grazie alla musica dei Cann Cord e Pell.
A seguire Un incontro- conferenza molto partecipata in una caratteristica antica corte adiacente alla piazza 4 Novembre, Salvatore Inguì direttore uffici sociali minori di Palermo e Mattia Marzorati, attivista di operazione Colombia. Al termine ho parlato con alcuni amici che l’hanno seguita e le testuali parole sono state: “per fortuna c’è ancora qualcuno che si impegna a fare del bene. È stato molto interessante”. Io non ho potuto partecipare perché impegnata ad intrattenere un folto numero di bimbi in biblioteca con Le fiabe dal mondo in lingua originale! Polonia, Germania, Ungheria, Varese e l’antico popolo insubre che si insediò nella nostra terra. Racconti della tradizione di ogni lingua e cultura hanno fatto conoscere con naturalezza e divertimento le parole in lingua originale dando vita ad un piccolo laboratorio culturale che ha messo in risalto la ricchezza delle diversità. Diversità da esaltare e rispettare.
Sì, ci sono ancora tracce di umanità, nei piccoli borghi, dove si collabora per avere e dare un sorriso. Dove tutto si illumina di buono sentimenti. Diana Ceriani
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