L’importante anniversario festeggiato a Cazzago Brabbia con una vera e propria festa e la presentazione del libro “Il secolo breve della cooperativa dei pescatori del lago di Varese”. A parlarne nel video il sindaco Emilio Magni, il deputato e figlio di pescatori Giancarlo Giorgetti e la coautrice del libro Tiziana Zanetti.
Foto Varesenews
Il secolo breve
Confesso di trovarmi in una situazione particolare, visto che devo presentare un libro a persone a cui sono legato da lunga consuetudine, con le quali mi è impossibile dire altro che la verità, diversamente da quando si presentano libri in aule universitarie o saloni pieni di addetti ai lavori. Queste persone condividono con me tante idee e tanti ricordi legati alla nostra storia famigliare, che rendono inutili tanti discorsi di circostanza.
Mi consola una massima molto antica: “mèga biblìon mèga kakòn”, ma di grande attualità. Non giudichiamo un libro dalle sue piccole dimensioni: un libro grosso non è necessariamente bello e importante. E così anche questo “secolo breve”. Ma perchè “secolo breve”? Un grande storico ha definito “secolo breve” il Novecento, che ha inizio con la rivoluzione russa nel 1917 e termina con la scomparsa dell’URSS nel 1992. Così è anche per il secolo della nostra Cooperativa che ha inizio nel 1921 e termina con il nuovo Statuto del 1993. La nuova Cooperativa, come si leggerà, dovette darsi una veste ed una finalità diverse rispetto a quella dei “padri fondatori”.
Quali sono le ragioni che mi hanno spinto a impegolarmi in una impresa complicata e rischiosa, piena di trabocchetti e di conflitti di interesse?
Il centenario 2021 era solo un pretesto, per portare a termine una fatica di anni durante i quali ho passato in rassegna tutti gli archivi possibili e immaginabili, per raccontare la vera storia dei laghi, vista con gli occhi di chi ci è nato, dato che i libri in circolazione erano pieni di inesattezze. Nel 2019 ero arrivato al XIX secolo: la sfida era arrivare ad oggi entro il 2021; anche perchè una storia, senza la sua fine, risulta poco comprensibile.
Ma c’è un’altra ragione che mi ha spinto in tutti questi anni a fare ricerche e pubblicazioni sul lago, che penso prima o poi ciascuno di noi deve prendere in seria considerazione: nella vita dobbiamo rispondere ad alcune domande ineludibili: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? Ognuno risponde a modo suo, ma difficilmente si trova una risposta se non abbiamo il coraggio di guardare alla nostra storia familiare. La mia genealogia paterna ruota intorno ad un personaggio, che è uno dei 23 che a Varese in via Cesare Battisti ha dato vita ad una pazzesca cooperativa pescatori.
Era in buona compagnia di pescatori di tutto il lago, che voglio elencare nell’ordine dell’atto notarile:
- Maroni Massimo fu Beniamino, nato e domiciliato a Morosolo; —————————
- Maroni Guido di Salvatore, nato e domiciliato a Morosolo; ————————————–
- Zanetti Giuseppe fu Giovanni, nato e domiciliato a Morosolo; ———————————
- Zanetti Santino fu Giovanni, nato e domiciliato a Morosolo; —————————
- Bianchi Emilio fu Antonio, nato e domiciliato a Morosolo; ——————————
- Triacca Giovanni fu Giuseppe, nato e domiciliato a Morosolo; ———————————
- Ansaldo Giovanni fu Adalberto, nato e domiciliato a Morosolo; —————————
- Ansaldo Enrico di Giovanni, nato e domiciliato a Morosolo; —————————
- Bossi Celeste fu Giuseppe, nato e domiciliato a Bodio; —————————————–
- Bossi Giuseppe di Celeste, nato e domiciliato a Bodio; —————————————
- Bossi Pietro fu Giuseppe, nato e domiciliato a Bodio; —————————————
- Bossi Eugenio di Pietro, nato e domiciliato a Bodio; —————————————
- Nicolini Giovanni fu Bernardo, nato e domiciliato a Bodio; ———————————
- Bossi Angelo (detto Gino) fu Siro, nato e domiciliato a Bodio; ————————–
- Molinari Angelo fu Antonio, nato a Bardello residente a Biandronno —–;————–
- Molinari Rodolfo fu Antonio, nato e domiciliato a Bardello; —————————–
- Molinari Alessandro fu Antonio, nato e domiciliato a Bardello; ——————————-
- Molinari Angelo fu Alberto, nato e domiciliato a Bardello;
- Giorgetti Giuseppe fu Carlo, nato e domiciliato a Cazzago Brabbia;
- Giorgetti Ernesto fu Carlo, nato e domiciliato a Cazzago Brabbia;
- Giorgetti Luigi fu Giovanni, nato e domiciliato a Cazzago Brabbia;
- Nicora Camillo fu Giuseppe, nato e domiciliato a Bobbiate;
- Della Chiesa Enrico fu Francesco, nato e domiciliato a Biandronno.
Insieme a Giuseppe Giorgetti, a Cazzago c’era quindi il fratello Ernesto e Giorgetti Luigi del ramo Barbèe. Era la fine di ogni tradizionale campanilismo; nuovo era l’imperativo: pescatori di tutto il lago unitevi. Pescatori un tempo rivali diventavano improvvisamente soci….
Giuseppe Giorgetti, per noi pa’Pinòla, è l’antenato che ha attraversato tutta la nostra infanzia nel racconto dei suoi numerosi figli, e soprattutto figlie. Questo nonno ha suscitato sentimenti di rispetto, se non di venerazione, da coloro che da lui hanno ricevuto la vita, e, di più, i sentimenti e le regole per stare al mondo.
Prima cosa: l’onestà intransigente. Era di confessione cattolica, ma di ispirazione calvinista. I compaesani gli affidavano affari riservati da portare a Gavirate, convinti, a ragione, che era più sicuro di loro stessi. Poi il senso severo del risparmio, che però non significava egoismo. Con tutti i soldi che doveva pagare tutti i mesi ai Ponti, non aveva altra scelta che quella di risparmiare e lavorare giorno e notte. Ma il pesce che portava a casa finiva spesso anche sulla tavola di una povera donna vedova che non aveva altro da mangiare.
Altra cosa che ci ha insegnato: non essere servi di nessuno, perchè quello che conta nella vita non sono gli agi e le comodità, ma la libertà di essere se stessi.
Potete immaginare che razza di famiglia salta fuori da un patriarca di quel tipo. Il suo spirito ci spiega dunque perchè, in un anno critico della storia d’Italia, il pa’ Pinòla insieme agli altri 22 ha fatto una scelta impensabile solo qualche anno prima: diventare padroni della pesca del lago, senza dover subire le ingiustizie e le umiliazioni degli antenati, costretti a lavorare a cottimo per degli estranei, che su questo sfruttamento accumulavano la loro fortuna.
Questo nonni inchiodano oggi tutti noi a pesanti responsabilità: un patrimonio incalcolabile nel giro di qualche decennio si è quasi completamente rovinato; sul lago c’è chi cerca ancora di fare affari senza concludere niente di buono; sulle giovani generazioni sta calando un’amnesia totale di ciò che per secoli ha rappresentato la ricchezza economica e culturale di intere popolazioni; invece di risanare le acque e ripristinare la popolazione ittica facciamo progetti artificiali e costosi che lasciano le cose peggio di prima.
I padri fondatori sono sempre là che ci indicano che cosa dobbiamo e possiamo fare.
Amerigo Giorgetti
In occasione della presentazione del libro
Cazzago Brabbia 16-10-2022
Giorgetti Ernesto, Giorgetti Luigi, detto il “Negus”, Gianfranco Zanetti.