La chiesa parrocchiale dei santi Vitale e Agricola dalla settimana prossima è un bene restituito alla comunità. E’ infatti terminato il restauro, finalizzato a far risplendere le pareti interne, la volta centrale e quelle laterali, che rappresenta il terzo e conclusivo lotto d’intervento sull’intero edificio. Sono passati ben 14 anni da quando la parrocchia ha deciso di offrire una vita nuova a questo edificio con un passato significativo, ma in condizioni pessime. Ora è stato apposto il punto su pagine di cronaca che testimoniano degli intensi lavori, tutti svolti sotto l’egida della Soprintendenza alle Belle Arti, che hanno interessato dapprima il ripristino e il consolidamento della copertura, delle facciate esterne e del campanile, successivamente in un secondo lotto la sostituzione del pavimento, la dotazione di nuovi impianti, la cura dei marmi e degli arredi. “Ora anche l’interno ha cambiato totalmente aspetto grazie ad una semplice pulitura che ha messo in luce gli interventi passati -spiega il direttore dei lavori Angela Baila, coordinatrice del team di restauratori- La “poetica” del restauro ha portato alla lettura del costruito storico, quindi a rivedere la tradizione. Il tutto effettuato con tecniche innovative anche dal punto di vista scientifico”. Eliminando lo stato di degrado delle pellicole pittoriche con l’asportazione dei sali, sono stati riportati al loro splendore gli affreschi, a fatica visibili, e sono emersi particolari nascosti sotto strati successivi di intonaco e pittura, come la fascia decorativa che corre sotto la navata centrale e la decorazione antica del Settecento nell’abside. Sono state completamente recuperate le volte delle cappelle laterali di san Rocco e san Sebastiano, le cui decorazioni erano state danneggiate da infiltrazioni d’acqua. “Siamo riusciti a chiudere il cantiere nei tempi stabiliti -continua la restauratrice- condizione richiesta dal finanziamento concesso dalla Regione Lombardia attraverso un bando che ammonta a 90mila euro, a cui vanno aggiunti 45mila euro, messi a disposizione dal Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, Segretariato Regionale Lombardia. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla valorizzazione di una simile bellezza, gli enti, la Regione, i collaboratori di studio, le manovalanze. Tutti hanno operato al meglio”. La chiesa di Oltrona, definita “la porta del cielo” per la sua splendida posizione panoramica che evoca l’infinito, è ora un bene da condividere “come portatrice di valori irriproducibili e insostituibili, provenienti dalle più svariate e irrintracciabili esperienze”, termina Angela Baila. “A causa della pandemia e delle feste di Natale -spiega il parroco don Maurizio Cantù- non sono in grado in questo momento di individuare una celebrazione inaugurale per l’apertura della chiesa”.
Federica Lucchini