Entro la seconda metà del mese di novembre l’interno della chiesa parrocchiale dei santi Vitale e Agricola si presenterà ai nostri occhi nel suo antico splendore. Volgono al termine i lavori del terzo e conclusivo lotto d’intervento di restauro, interno all’edificio, svolti sotto l’egida della Soprintendenza alle Belle Arti. “Sono state completate le decorazioni e gli affreschi delle volte nelle navate laterali e si stanno terminando quelle della navata centrale -spiega la direttrice dei lavori, Angela Baila, architetto gallaratese specializzato in restauri monumentali- Dapprima sono state effettuate puliture con asportazioni di sali e con piccole integrazioni pittoriche a neutro: cioè dove non c’è più affresco si usa una tinta neutra sottotono. In seguito è iniziata la fase di consolidamento della pellicola pittorica. Nel frattempo si stanno trattando le pareti e le lesene. Le maestranze che stanno lavorando, essendo restauratori specializzati, sono la mano che porta a compimento nel modo migliore l’opera che per me ha portato risultati inaspettati”. Il termine degli interventi è fissato per la fine dell’anno, condizione richiesta dal finanziamento concesso dalla Regione Lombardia attraverso un bando che ammonta a 90mila euro, a cui vanno aggiunti 45mila euro messi a disposizione del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, Segretariato Regionale Lombardia. La conclusione dell’intervento è previsto, dunque, più di un mese prima del termine massimo. Ora la fase delle scoperte è terminata: si procede con interventi che valorizzano la parte già visibile, mentre una novità per i visitatori saranno le figure di santi emersi, nascoste da ridipinture recenti, la fascia decorativa che corre lungo la trabeazione costituita da motivi ornamentali con racemi di foglie di acanto e la decorazione antica del Settecento, emersa nell’abside. Quando le porte della chiesa saranno aperte, ci si troverà in un edificio che porta tracce del passato riportate alla loro originale bellezza. Avrà ancora maggior senso quel cammino ascetico-penitenziale, rappresentato dai tanti gradini da salire per raggiungere la chiesa, predisposto per evocare l’infinito, rappresentato dalla bellezza della posizione panoramica dell’edificio denominato per questo “porta del cielo”: non sarà solo l’esterno a muovere le corde più profonde dei visitatori, ma anche l’interno con la sua luminosità e tutta la struttura complessiva per la ristrutturazione della quale si è iniziato nel 2009.
Federica Lucchini