Cosa fate di bello a S. Angelo? Di solito se è bel tempo la tradizionale gita fuori porta. Ma mi raccomando, non andate troppo “fuori” porta, vi perdereste le tradizioni del nostro territorio.
Uscite di casa e, in pochi minuti d’auto, vi trovate in un silenzioso e verdeggiante paesino: Brinzio. Potreste però udire, fra il fragoroso canto degli uccellini, un vociare allegro, qualcuno che urla simpaticamente usando un termine in vernacolo accompagnato da un suono di “cioch” (campanaccio).
Cosa è? “La cavagna di ööv”. Se poi siete fortunati trovate qualche cordiale abitante che sorridendo vi racconta di questa antica tradizione. Come è successo a me: Fabio Piccinelli, brinziese DOC; sportivo ed allenatore di sci nordico, in un suo scritto racconta: “è una singolare manifestazione antica che si svolge a Brinzio nel giorno di Pasquetta.
Si tratta di una sorta di gara di bocce da interpretare con spirito scherzoso su di un percorso improvvisato e itinerante tra le vie del borgo. Poche e semplici regole si tramandano verbalmente da generazioni e costituiscono i criteri di gioco: in pratica una serie di prove ognuna della quali determina due “giocatori perdenti” ovvero il concorrente che più si avvicina e quello che più si allontana dal pallino che pagheranno come penalità un uovo ciascuno.
Prima del lancio del pallino e di ogni boccia è necessario scuotere la tradizionale “pertega” con i campanacci e gridare a squarciagola “cavagna di oeuv…” pena ovviamente il pagamento del fatidico uovo. Durante lo svolgimento, i partecipanti di comune accordo e con libero arbitrio improvvisano prove speciali d’abilità e giochi dove talvolta più concorrenti o l’intero gruppo, non riuscendo nell’obiettivo, saranno costretti a pagare le uova. Al termine della competizione ci si ritroverà tutti al “Grupp” il circolo di Brinzio dove si premierà colui che avrà pagato il maggior numero di uova, quindi si festeggerà con una carbonara o una frittata, consumando le uova accumulate durante la gara.”
…. Così, affascinata da questa antica tradizione, mi è venuto da scrivere le parole di una nuova canzone che vi propongo con l’augurio di una Pasqua da vivere con un sorriso semplice e sincero…..
La cavagna di ööv
Ur dì du l’Angiul
Par divertis
In d’un paes
Indua
In tücc amis
A gh’è da Ann ‘na tradiziun
Che mo mi a meti in canzun
Immezz al verd
Turent laghet
Gh’in quatar ca
Brinsc l’è numinà
E in stu paes l’è stai inventà
Ur giug di bocc un pu’ scanzunà
L’è la cavagna la cavagna di ööv
Che per chi al cugnos mia al par növ
Ma gh’è na pertega che va disarà
Da quanti Ann chel giugh chi sa fa
L’è la la cavagna la cavagna di ööv
In gir p’ai stra del paes vecc e növ
Lancia ur balin
E pö ciapa la mira
Ma va chel là in dua tira e l’ha tirà
Uh ma che bell
giugatà in di strà
Cioch e vusà
disan de cumincià
Tira ur balin
gh’è la strava in discesa
curegh a drè
sedanò va drizz in gesa!
Chi l’ha vingiüü,
chi l’ha perdüü
ma fa nagott
a l’è bell sta insema al su
dai cunta i ööv
e ciapa la cavagna
andem al grüp
tücc insema ca sa magna