“La Cabina della Memoria e dei Ricordi”: è un’iniziativa dell’amministrazione comunale, illustrato da Giuliana Bianchi, assessore ai Servizi Sociali, all’apertura di “Gavirate in festa – in viaggio con l’Alzheimer” sul lungolago. Rientra nella volontà di supportare fattivamente l’attività del Progetto Rughe, grazie al quale Gavirate ha ottenuto l’importante riconoscimento di “Comunità amica delle persone con demenza”. Quindi sempre maggiore attenzione alle loro esigenze. “E’ per questo che abbiamo pensato di posizionare, come elemento simbolico, una cabina telefonica di un tempo che richiami l’immaginario collettivo -ha spiegato- e in particolare quello delle nostre persone anziane. L’idea deriva da una cabina telefonica costruita da un privato in Giappone dove parenti e amici delle vittime delle catastrofi naturali possono recarsi per parlare con i propri cari scomparsi, affidando parole e pensieri al vento. Entrare in una cabina del telefono collegata con il nulla ma, proprio per questo, capace di connettere il mondo di qui e quello del nostro cuore dove tutto è possibile”. Vi si potrà entrare, comporre simbolicamente un numero di telefono, affidare pensieri a persone scomparse, scrive su un libro dei ricordi, lasciare una foto o un oggetto della memoria. “Il progetto -ha concluso l’assessore- va ideato con l’aiuto dei volontari del Progetto Rughe e dello psicologo che segue le persone affette da demenza”. E’ questa una delle novità, emerse durante questa manifestazione che ha avuto grande seguito fino alla chiusura di ieri pomeriggio (1° settembre) sul lungolago, al chiostro di Voltorre e allo Spazio Roda con una serie interrotta di proposte. Il progetto Alzheimer è un motore sempre in movimento a Gavirate e la festa ha costituito un veicolo di reclutamento di volontari a cui va aggiunto il potenziamento della rete con le Case di Riposo del territorio e con gli istituti di assistenza e di progettualità per una comunità allargata, solidale, accogliente. “Tutto qursto humus c’era già -ha spiegato il giornalista Michele Farina- ed è un’ulteriore prova che un dolore condiviso è in grado di far nascere nuove energie”. “A completamento del centro di aiuto telefonico -intervengono io volontari- apriremo lo sportello di aiuto presso la nuova sede, assegnata in convenzione dal Comune nella Residenza Besozzi”. Già il mese di settembre continuerà ad essere ricco di iniziative a vantaggio della comunicazione con consigli pratici per dialogare con persone con demenza, e dell’autoaiuto per i familiari.
Federica Lucchini