Riceviamo da Mauro Marchesotti e pubblichiamo
“Il 28 aprile LA PREALPINA nella rubrica “lettere al direttore” ha pubblicato una mia poesia dedicata a Karol Wojtyla scritta nel 2005 subito dopo la sua morte. Molti (o pochi) di voi l’avranno letta. Io la ripropongo con piacere per gli amici che non leggono la rubrica sopra citata. Un caro saluto e buon week-end. Mauro –> “
KAROL WOJTYLA
E’ arrivato alla cattedra di Pietro
con voce tonante e fisico possente
e da subito,senza volgersi indietro,
è stato umile pellegrino fra la gente.
Ha visitato ogni angolo di mondo
con vera umiltà e spirito cristiano,
sollevando i problemi fino in fondo
con volontà di risolverli pian piano.
Ha tuonato ai potenti della terra,
ponendo l’uomo al centro della Storia,
disprezzando con vigore la guerra,
ricordandolo a chi ha vuoti di memoria.
Non ha esitato a chiedere scusa
per i passati errori della Chiesa,
senza cercare, come spesso si usa,
di trovare inutili parole in sua difesa.
Di fronte all’umana sofferenza,
quasi fosse un male necessario,
con dignità e incredibile pazienza,
ha accettato sereno il suo Calvario.
Proprio ora che con gran dolore
la sua possente voce ormai tace,
senza l’angoscia di chi muore
nel silenzio il suo cuore grida: pace!
Quando ineluttabile è giunta la sua fine,
ha invocato i giovani alla Santa Sede
e il richiamo dell’Uomo senza confine
ha risvegliato in loro la gioia della Fede.
Così, serenamente ci ha lasciati
dopo aver mutato il corso della Storia,
così, ora vive nel Regno dei Beati
insieme a Dio cantando la sua gloria.