JANNIK SINNER, UN GRANDISSIMO ATLETA, DIVENTATO IL NUMERO 1 DEL TENNIS MONDIALE, UN CAMPIONE CHE SA MANTENERE SEMPRE UNA STRAORDINARIA LUCIDITA’, UNA VISIONE DEL MONDO E DELLA STORIA, UNICA PER LA SUA STRAORDINARIA CAPACITA’ DI SAPER VIVERE LO SPORT, LA CULTURA SPORTIVA E IL RISPETTO DEL PROSSIMO
Di felice magnani
Non sono un tecnico e neppure un praticante, sono solo un amante dello sport, di tutto lo sport, nessuno escluso. Perché lo amo? Forse perché è sempre stato presente nel mio dna, permettendomi di assaporarne la bellezza, soprattutto quella che nasce spontaneamente, che si lega inesorabilmente all’amicizia vissuta in un oratorio di città, con sacerdoti capaci di stimolare la nostra voglia di vivere, di competere, di capire quanto potesse essere bello correre a piedi, in bicicletta, giocare a pallone, a pallavolo, camminare in montagna, sacerdoti che ci hanno fatto comprendere e amare la bellezza dello stare insieme, di condividere, di imparare, di trasmettere, di vivere l’energia entusiasmante delle emozioni. La storia sportiva ha sempre avuto nei campioni i suoi punti di forza, uomini e donne che hanno aperto la via alla curiosità giovanile, che hanno stimolato la voglia di partecipare, di dimostrare sul campo quanto potesse essere avvincente il desiderio di arrivare primi battendo gli avversari, oppure quanto potesse essere entusiasmante dimostrare a se stessi che nella vita c’è sempre un margine per migliorare, per essere più capaci di affrontare le prove, soprattutto quando queste ci sorprendono e pretendono tutta la nostra determinazione, la nostra pazienza e il nostro buon senso. Jannik Sinner è un campione. Lo è non soltanto per la sue qualità tecniche, lo è soprattutto per quel livello di signorilità che sa mettere in ogni momento nelle cose della vita, lo è per come sa trattare il prossimo, per come sa estrapolare momenti di pura intimità affettiva anche quando potrebbe lasciarsi trasportare da una narcisistica convinzione di forza e di strapotenza, è il campione che non si pone mai al di sopra degli altri, che ne riconosce quotidianamente la qualità e l’amicizia, è il campione che sa interpretare i momenti difficili regalando sempre un sorriso incoraggiante. Il campione è tale quando fa dello sport e dei valori di cui madre natura lo ha dotato uno strumento di gioia e di felicità per tutti, quando sa trasmettere al prossimo la sua carica umana, quando sa lottare con lealtà per la vittoria, mantenendo sempre viva quella sua capacità di dimostrare che nella vita non c’è nulla che si possa conquistare senza far fatica, senza prepararsi con impegno e determinazione, il campione, come ci insegna Sinner, è uno che insegna praticando il proprio sport, mettendo bene in vista quei principi e quei valori che ne contraddistinguono la storia, trasformandola in testimonianza. Jannik Sinner è il campione di tennis amato da tutti, perché sa gestire la propria popolarità con la convinzione che sia pur sempre la gente a sanzionare una vittoria o una sconfitta. A New York il campione di Sesto Pusteria non è mai andato oltre le righe, ha mantenuto intatta quella intelligente freddezza nordica che consente di non consumare le forze quando gli altri si lasciano sorprendere dalla smania di voler vincere a tutti i costi, ha dimostrato che le conquiste hanno un prezzo e che richiedono un impegno quotidiano costante, perché nella vita nulla regala nulla, ogni giorno è un passo in più verso una nuova conferma. Jannik Sinner è il campione che sa governare le emozioni, che sa sempre unire i valori del tennis alla bellezza della vita in tutti i suoi aspetti. Le sue vittorie sono un monito fraterno a non dimenticare mai chi siamo, da dove veniamo, cosa facciamo e come il gioco del tennis e lo sport possano davvero aiutarci a diventare cittadini migliori. Da New York arriva un nuovo messaggio di speranza che non riguarda solo il mondo del tennis, ma tutto quel magnifico mondo sportivo che se ben guidato e ben orientato può davvero diventare una solidale opportunità di buona vita per tutti.