Fra le tante esperienze lunghe una vita che legano il nome di Italo Molinari, edicolante storico di Gavirate, alla vendita dei quotidiani ce n’è una che dà la dimensione di quanto l’etica del lavoro abbia permeato la sua esistenza. Aveva quattordici anni da poco compiuti il 1° maggio del 1945. Pioveva e nevicava. Eppure doveva raggiungere Varese in bicicletta assieme al papà Carlo. Non c’era alternativa: in quei giorni eccezionali legati alla fine della guerra, le tante notizie avevano fatto sì che il nostro quotidiano fosse in ritardo nella stampa. Per permetterne la lettura, bisognava andare in sede a Varese a ritirare le copie attese dai lettori. Così, a gran fatica, arrivò a Casbeno dove al piano inferiore della sede della Questura c’era la tipografia, che si raggiungeva mediante uno scivolo. “Allora la “Prealpina” era costituita da un solo foglio -ricorda- e costava una lira alla copia”. Il viaggio di ritorno fu altrettanto disagiato (fu necessario fermarsi in un caffé a Luvinate per bere qualcosa di caldo), ma ne era valsa la pena perché i lettori furono tutti accontentati. Che le esigenze del cliente vadano assolutamente rispettate è un credo che ancora oggi a quasi 88 anni non ha abbandonato e lo ha trasmesso appieno ai figli Antonella e Marco. Si alza alle 5 del mattino per essere pronto all’arrivo del furgone con i giornali e dà il via ad una giornata che, con qualche pausa in più rispetto al passato, è all’insegna dell’efficienza. Anni fa era lui che arrivava alla stazione, qualsiasi fosse il tempo, con una carriola da riempire di quotidiani e riviste, ripetendo più di una volta il tragitto. Poi, in sintonia con la moglie Emma, la sistemazione dei giornali in edicola, evidenziando con una matita rossa nella bacheca esterna i titoli delle notizie della “Prealpina” che riguardavano la comunità. Poi il ritorno in stazione per vendere i quotidiani ai pendolari che utilizzavano il treno per raggiungere il posto di lavoro. E via con la bicicletta per la distribuzione a domicilio. Acqua, neve, vento non hanno mai fermato la sua puntualità. La moglie aveva sempre pronte le camicie e le giacche asciutte per il cambio, quando, dietro al banco, con un più tranquillità serviva i clienti. Con il solito garbo e con l’innata attenzione. La sua presenza è familiare a generazioni di gaviratesi. Fra la moltitudine di clienti anni fa ce n’era uno che era solito chiedergli la macchina da scrivere per usarla sopra i giornali già pronti per la vendita. Gli serviva per scrivere lettere di protesta in comune a Gavirate per il troppo rumore che generava il mercato. Lui amava molto la quiete della sua casa, sopra la chiesetta della Trinità. Dopo la sua morte sarebbe diventato famoso per la sua opera letteraria. Era lo scrittore Guido Morselli.
Tempo quattro anni e l’esercizio di Italo Molinari compirà 100 anni. Lo aveva aperto suo papà Carlo nel 1923.
Federica Lucchini