“Fermate chi vi sta facendo del male. Tornate al vostro pensiero. Ognuno di voi è un’opera d’arte irripetibile. Rispettatevi, parlate. Non è necessario il mondo virtuale!”. Ieri nell’aula Salvini dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Stein”, Paolo Picchio, padre di Carolina, la quattordicenne prima vittima eclarata di cyberbullismo, ha intrattenuto la platea di studenti con parole forti e dirette, portando così a compimento per quest’anno scolastico, il progetto di prevenzione che l’Istituto ha intrapreso con le insegnanti referenti, Francesca Punzi e Paola Saporiti, e che ha visto momenti di arte teatrale e filmica, di lavoro di gruppo, di scambio dialogato di esperienze e di opinioni, senza dimenticare iniziative rivolte ai genitori. Paolo Picchio, forte del dramma enorme che ha vissuto e dei 200 incontri già svolti in altre scuole, incontrando 25mila studenti, ha saputo fare breccia nell’attenzione dei ragazzi, raccontando dapprima l’esperienza della figlia suicida il 5 gennaio 2013 nella sua casa di Novara dopo aver partecipato ad un incontro con ragazzi che volutamente l’hanno fatta ubriacare versando poi nella vodka una sostanza che l’aveva resa semincosciente. Giocando poi su di lei con esibizioni sessuali, hanno postato tutto in rete. Quando Carolina è tornata cosciente, il video era divenuto virale: sono stati 2600 gli insulti ricevuti, in un crescendo di grande veemenza.
Sola, prima di lanciarsi dal balcone, ha scritto una lettera accusatoria: “Grazie per il vostro bullismo. Ottima lavoro! A voi cosa è venuto in tasca oltre che farmi soffrire? Le parole fanno più male delle botte. Cavolo! A voi non fanno male? Spero che siate più sensibili sulle parole!”. “Non voglio altre Caroline -ha detto Picchio- A grandi strumenti, grandi responsabilità”. In un crescendo sempre più coinvolgente, ha parlato ai ragazzi della legge emanata a seguito della morte della figlia, a motivo della sua testimonianza. Una legge divenuta modello per l’Europa e che mette al centro l’opera della scuola. “Sapete che dai 6 ai 18 anni il 12% dei ragazzi è vittima di cyberbullismo e tra i 10 e i 15 anni aumentano al 30%? Sapete che a 10 anni 2 bambini su 5 hanno accesso su youporn? Che a 18 anni il 97% dei ragazzi dichiara di avere appreso la conoscenza del sesso da web?”. Picchio ha poi affondato la lama sulla trasmissione di foto intime: “Tutto quello che voi postate non è più di vostra proprietà!” Picchio è fondatore di un centro contro il cyberbullismo affiliato al Fatebenefratelli, primo in Europa e preso a modello dagli Usa, in cui vengono svolte formazione, cura e ricerca”. Al termine dell’incontro due episodi significativi: il relatore è stato avvicinato da una ragazza che ha chiesto se poteva abbracciarlo per gratitudine e da un’altra che piangendo ha raccontato la sua solitudine a seguito di episodi simili e della sua ritrovata serenità, frequentando lo “Stein”.
Federica Lucchini